Rigassificatore: WWF e Legambiente a Bruxelles: “gravi illegittimità nelle valutazioni sul progetto”
Trieste – Udine, 13 giugno 2013
Le associazioni hanno avviato un dialogo con la direzione energia di Bruxelles, finora poco informata sulle svariate problematiche ambientali e di sicurezza del progetto, chiedendone lo stralcio dall’elenco di quelli di interesse comunitario.
Poco o nulla si sa a Bruxelles sui problemi sollevati dal progetto del rigassificatore, proposto da GasNatural nel sito di Trieste-Zaule. Questo perché le informazioni giunte ai competenti organi comunitari (Direzione generale energia, in particolare) sono quelle del Ministero italiano per lo Sviluppo Economico che, con il ministro Passera ma non solo, ha agito in realtà da scatenato supporter del progetto e della società proponente.
Se n’è avuta una prova con il tentativo di inserire il progetto di Zaule nell’elenco delle infrastrutture energetiche di interesse comunitario. Tentativo dovuto alla tenace opera di lobbying del MISE, che ha stupito gli stessi funzionari europei.
WWF e Legambiente, saputo dell’iniziativa del MISE, hanno informato la DG energia di Bruxelles sullo stato del progetto e sulle svariate problematiche ambientali e di sicurezza, omesse o sottovalutate nelle procedure seguite dai competenti organi italiani, così come sui contenziosi legali tuttora in corso e sulle crescenti opposizioni della cittadinanza e degli enti locali, manifestatesi in svariate occasioni. Le due associazioni hanno così potuto rendersi conto che quasi nulla di tutto ciò era noto a Bruxelles, poiché il MISE aveva deliberatamente omesso di informare la Commissione Europea, senza essere minimamente contrastato dal Ministero dell’ambiente.
WWF e Legambiente hanno perciò fornito alla DG energia della Commissione un’ampia documentazione, tradotta anche in inglese, sia sulle numerose violazioni di Direttive europee sull’ambiente e la sicurezza, riscontrate nel progetto e nei processi valutativi finora svolti, sia sulle azioni legali pendenti (in particolare contro il decreto VIA del 2009), sia sulle posizioni contrarie al progetto da parte di tutti gli enti locali (Comuni, Provincia e Regione), sia infine sulle varie manifestazioni di piazza contro il progetto di GasNatural svoltesi a Trieste dal 2006 al 2012.
I funzionari della Commissione hanno ringraziato le associazioni per le informazioni fornite, fino ad allora ignote a Bruxelles, esprimendo sorpresa per la posizione totalmente ed acriticamente favorevole al progetto da parte del MISE. E’ stato assicurato che quanto fornito dagli ambientalisti sarà attentamente valutato dai competenti organi comunitari, i quali peraltro hanno limitati poteri di intervento nei confronti dei Governi nazionali. E’ stato anche precisato che l’elenco dei progetti delle infrastrutture energetiche di interesse comunitario non è stato ancora approvato ed è quindi suscettibile di modifiche.
WWF e Legambiente hanno inviato la medesima documentazione anche ai membri delle Commissioni ambiente ed energia del Parlamento Europeo, riscontrando in particolare l’interesse del gruppo parlamentare dei Verdi.
Le due associazioni auspicano che il nuovo Governo, ed in particolare i ministri dello Sviluppo Economico, Zanonato, e dell’ambiente, Orlando, non proseguano nell’opera di appoggio (e nell’omissione di informazioni) relativa al progetto del rigassificatore proposto da GasNatural, e marchino perciò una netta distanza rispetto a quanto fatto dai loro predecessori, Clini e (soprattutto) Passera. Il primo passo concreto in questa direzione dovrà essere naturalmente l’eliminazione del progetto di Trieste-Zaule dall’elenco delle infrastrutture energetiche di interesse comunitario.