Il rigassificatore può essere un’opportunità che va verso la nostra proposta
Monfalcone, 11 dicembre 2013
Nessun pregiudizio nei confronti del rigassificatore da 800 milioni di metri cubi, che occupa da qualche giorno le cronache dei quotidiani locali. Legambiente aspetta ora di capire se un’ipotesi di realizzazione dichiarata alla stampa può diventare davvero un progetto concreto.
La proposta peraltro, è assolutamente in linea con l’ipotesi di riconversione della centrale a2a presentata dall’associazione già nel 2012 ed inoltrata di recente anche alla Presidente della Regione, Debora Serracchiani. I circa 100 milioni di metri cubi di gas che la società di imprenditori ipotizza di mettere a disposizione di a2a, possono alimentare un gruppo a ciclo combinato di 100 MW, con la possibilità (che va assolutamente sfruttata) di mettere a disposizione il calore residuo per le aziende della vicina zona industriale. La proposta di Legambiente prevede anche la creazione di un parco fotovoltaico e l’insediamento di aziende ad elevato tasso di innovazione.
E’ evidente che la riduzione del costo del gas per le aziende della Regione potrebbe favorire un rilancio economico dell’intera area, porto compreso, ma uno degli aspetti problematici riguarda proprio il dragaggio del canale di accesso al porto, indispensabile per l’ingresso delle navi che trasportano il GNL. Questo intervento, come è stato ricordato dal Direttore del Consorzio Industriale, Giampaolo Fontana e dal Presidente dell’Azienda Porto, Paolo Maschio, nell’ambito del convegno sulle aree naturali del monfalconese organizzato da Legambiente sabato scorso, “è necessario per la crescita infrastrutturale del porto e può benissimo convivere con il SIC Foci del Timavo”.
Restiamo ovviamente in attesa della presentazione del progetto per entrare nel merito della proposta.
Legambiente FVG