Osservazioni al PDL 28/2013
La propopsta di legge regionale 28/2013 “Norme per la riqualificazione urbana, il decoro paesaggistico e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente” prevede, in breve, la riqualificazione incentivata di edifici residenziali, commerciali, industriali in stato di abbandono mediante strumenti di intervento finalizzati alla demolizione, alla ristrutturazione e al riuso. In via generale è possibile cogliere diversi elementi positivi che richiedono però evidenti approfondimenti soprattutto per quello che riguarda l’efficienza energetica.
E’ un tema affrontato in maniera superficiale mentre dovrebbe essere centrale la riqualificazione/ricostruzione di edifici ad alta efficienza energetica. Del resto vi sono norme europee e nazionali che nel dispositivo non vengono mai menzionate. La proposta prevede poi implicite relazioni con le norme urbanistiche di cui andrebbero compresi meglio gli effetti potenziali conquelle che sono le procedure ordinarie. Nei termini del problema del consumo di suolo la norma sicuramente vuole favorire il riuso di costruzioni esistenti ma per contrastare il fenomeno vi è la necessità di leggi e politiche organiche che non possono fermarsi al recupero edilizio. Il testo ad esempio sottovaluta la possibilità di incidere significativamente sul recupero delle aree dismesse in ambito urbano (fra cui quelle militari, ignorate dal disegno) che spesso occupano superfici ragguardevoli e sono un problema serio per le amministrazioni locali.
Inoltre nulla si dice dei costi che questa norma se approvata avrebbe a carico della finanza pubblica, e che prevede – in direzione del piano Casa – anche aumenti di cubature, deprecabili secondo Legambiente sia perchè in possibile contrasto con gli ambiti storici sia perchè aumentano i costi di efficientamento energetico.
In generale la critica maggiore deriva dalla generalità di interventi previsti dove in assenza di una programmazione e di criteri precisi dove il rischio è che le risorse economiche pubbliche vengano sperperate in una moltitudine di interventi senza necessariamente apportare miglioramenti significativi al patrimonio edilizio.
Un DDL che in sintesi deve essere profondamente rivisto e migliorato. In allegato le note di Legambiente inoltrate alla IV Commissione consigliare del Consiglio regionale.