Rete ferroviaria esistente più veloce
Monfalcone, 13 luglio 2014
bene la velocizzazione della rete ferroviaria esistente, pietra tombale per la TAV
Il riaccendersi del dibattito relativo ai progetti riguardanti gli interventi previsti sui collegamenti ferroviari Trieste-Mestre, lascia intravvedere alcuni elementi di novità rispetto al passato. Nonostante la Presidente della Regione, Debora Serracchiani non se la senta di dichiarare morta e sepolta la TAV, è del tutto evidente che a quel progetto faraonico, che andava contro il parere di tutte le Amministrazioni locali e che portava con se un costo esorbitante, fuori da ogni possibilità di copertura finanziaria, non ci crede più nessuno, lei compresa.
Legambiente quindi, osserva che finalmente gli interventi di velocizzazione sulla rete esistente, che la nostra associazione caldeggiava già più di dieci anni fa, stanno finalmente prendendo forma.
Infatti, riprendendo l’accordo Stato Regione del 2002, nell’ambito del quale il Governo sollecitava la Regione FVG ad indicare le opere considerate prioritarie, sono stati recentemente individuati, tra gli altri:
- la “Velocizzazione e aumento di capacità della attuale linea ferroviaria Trieste – Venezia (sul tratto Latisana – Pieris) compresa l’eliminazione dei passaggi a livello
- “Interventi di miglioramento funzionale e tecnologico del nodo di Monfalcone e delle connessioni con Porto e Fincantieri”
Nello stesso accordo vengono anche tolti dalla programmazione una serie di interventi dannosi ed obsoleti sulle infrastrutture di mobilità della Regione, come ad esempio il collegamento autostradale A23 – A27.
Prendiamo atto con soddisfazione quindi, che si sta iniziando ad adottare una strategia che guarda alla velocizzazione della linea esistente, strada indicata da Legambiente da oltre un decennio, con le prime osservazioni sulla TAV Ronchi-Trieste, che suggerivano tutto questo.
Con questi interventi, che consentiranno di portare la velocità dei treni a 200 Km/h, si vedrà realizzato quanto indicato dall’Unione Europea in materia di alta velocità, che stabiliva chiaramente (decisione 661 del 2010) che l’Alta velocità è costituita anche da “linee specialmente ristrutturate per l’alta velocità, attrezzate per velocità pari a circa 200 km/h”.
Per quanto concerne invece gli “Interventi di miglioramento funzionale e tecnologico del nodo di Monfalcone” che dovrebbero riguardare il bivio di San Polo (che costituisce uno dei maggiori colli di bottiglia che causano il rallentamento della velocità) e il rifacimento della Stazione di Monfalcone, o quantomeno di parte di essa, Legambiente ritiene che, poiché da un’analisi del progetto TAV 2010 Ve-Ts la modernizzazione del Bivio San Polo era previsto in stretta connessione con la realizzazione dell’alta velocità, si ritiene che esso sia irrealizzabile in assenza di una progettazione specifica, svincolata dall’attuale progetto preliminare della TAVper evitare che un intervento utile come quello di bivio San Polo, divenga una fonte di problemi oltre che un ingente spreco di denaro. Giova ricordare che procedere al solo raddoppio del San Polo utilizzando il progetto TAV 2010 comporterebbe lo spostamento dei binari attuali per far posto a quelli dell’alta velocità, il che porterebbe ad un’esplosione di costi dovuta per esempio alla modifica dell’attuale sottopasso di San Polo, nonché alla realizzazione di un tunnel sotterraneo per la nuova sede della linea storica Trieste Venezia.
In merito alla realizzazione del Polo intermodale di Ronchi dei Legionari, nonostante si siano più volte espresse le nostre perplessità, manca una sufficiente chiarezza: la nuova stazione di Ronchi aeroporto, pur prevista nella delibera di cui sopra sembra sarà costituita da una modesta fermata “passante” all’interno del polo intermodale, che è in evidente contraddizione con le esigenze dei passeggeri provenienti dall’aeroporto e con le enormi dimensioni del parcheggio, che sembra sovradimensionato.”