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Laboratorio Tagliamento: ” E ora si riparta da un nuovo piano di bacino”

Udine, 20 febbraio 2012                                                  Sintesi della conferenza stampa

Il commento di Legambiente, WWF e Assieme per il Tagliamento a conclusione dei lavori del Laboratorio Tagliamento.

Le associazioni accolgono con favore gli interventi sugli argini a sud di Latisana ma frenano sulla traversa di Pinzano. 

È necessario – affermano – che un nuovo Piano di Bacino prenda atto degli effetti degli interventi sul basso corso del fiume e si basi su una valutazione più accurata dell’onda di piena.È un giudizio in bianco e nero quello espresso da Legambiente, WWF e Assieme per il Tagliamento sul Documento di sintesi prodotto dalla commissione denominata Laboratorio Tagliamento, di cui la giunta regionale ha preso atto con delibera n.178 del 10 febbraio 2012. 

Le associazioni promuovono il lavoro della commissione per la priorità data agli interventi di sistemazione degli argini nel basso corso del fiume ma tirano il freno su quella che è emersa essere la proposta prioritaria, ossia lo sbarramento a Pinzano con la creazione di un invaso da 18 milioni di metri cubi. Soprattutto – chiedono – è necessario ripartire da un nuovo Piano di Bacino che prenda atto degli effetti degli interventi sul basso corso del fiume e si basi su una valutazione più accurata dell’onda di piena.

Nel ripercorrere l’iter che ha portato la Commissione ad elaborare il documento finale, le associazioni ricordano alcuni limiti strutturali che ne hanno condizionato l’attività: la presenza di soli esperti idraulici e quindi l’assenza di professionalità in grado di valutare gli aspetti ambientali degli interventi (aspetti che infatti sono stati tratti in maniera del tutto insufficiente); il rifiuto di mettere in discussione i numeri delle portate previste dal Piano stralcio e la curva dell’onda di piena relativa; pesi e misure diverse nella valutazione degli impatti non tecnici delle varie soluzioni, che hanno portato ad esempio a considerare i possibili danni alla nautica da diporto ed alla molluschicoltura nel caso del canale scolmatore ma non gli impatti socio-economici della traversa di Pinzano sull’area da vincolare all’invaso.
Nonostante ciò – affermano le associazioni – quello della commissione non è stato un lavoro inutile: positive, ad esempio, la priorità data alla messa in sicurezza degli argini a sud di Latisana e la presentazione, per la prima volta, dell’ipotesi di interventi di gestione delle piene immediatamente a monte della zona critica della Bassa Friulana con la valutazione di un canale scolmatore verso la Laguna di Marano. Proposta – fanno notare Legambiente, WWF Assieme per il Tagliamento – che ha ottenuto una valutazione di poco inferiore a quella dello sbarramento con la Traversa a Pinzano, oggi considerata prioritaria ma su cui le associazioni tirano il freno per gli inevitabili e significativi impatti ambientali.
Ma più in generale, per le associazioni il lavoro del Laboratorio potrà essere considerato utile solo se si deciderà di rimettere mano al Piano Stralcio per il medio e basso corso: ma non di semplice revisione c’è necessità, sostengono, bensì di un nuovo Piano di Bacino, che prenda il via da una più accurata valutazione dell’onda di piena di progetto e dell’effetto della sistemazione degli argini a Latisana, e valuti l’eventuale esclusione tout court di opere di laminazione a monte.
“Riteniamo indispensabile ripartire con un nuovo Piano di Bacino – concludono le associazioni – anche per poter finalmente attivare le procedure di valutazione ambientale oggi esistenti, di fatto mai attivate nell’ambito dell’esperienza quarantennale di ipotesi di interventi, e in recepimento di quanto obbligato dalle direttive europee attualmente in vigore in materia di acque”.

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