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Un nuovo turismo nel tempo della crisi: in crescita la partecipazione ai campi di volontariato Legambiente

A Lauco quindici ragazzi, tra antiche tombe scavate nella roccia e … nel bosco sulle tracce dell’orso

La crisi economica che stiamo attraversando ha indubbiamente dei riflessi anche sul turismo.
Con il crollo dei consumi e con molte famiglie alle prese con seri problemi di bilancio si vedono (e presumibilmente si vedranno ancora per qualche anno) meno turisti in giro, che si fermano per periodi di tempo più brevi e che hanno una disponibilità di spesa ridotta. È una situazione che colpisce gli operatori di molte località della nostra regione, che dall’economia turistica ricevono un’importante fonte di sostegno.
In questa situazione, che dovrebbe spingere a rivedere certi faraonici progetti di nuovi insediamenti turistici e a privilegiare la qualificazione dell’esistente, non tutto, fortunatamente, è in negativo.

 

La domanda di un turismo più responsabile e attento alla cultura, alle bellezze naturali e alle particolarità dei luoghi visitati sembra risentire meno della congiuntura sfavorevole, così come non mancano forme di “adattamento” al tempo della crisi e modelli di turismo “alternativo”. I più importanti organi di informazione nazionale hanno segnalato, ad esempio, la crescita di formule di vacanza in cui si offre “lavoro” in cambio di “ospitalità”. Si può così trascorrere una settimana di vacanza in un agriturismo, pagando il proprio soggiorno dando una mano nei campi.
A questo tipo di modello – fatto di piccoli, ma significativi numeri, se rapportati alla realtà dei nostri paesi di montagna – appartiene anche l’esperienza dei “Campi di Volontariato” di Legambiente, giunta in Carnia alla quattordicesima stagione. “La domanda è in crescita – conferma Marco Lepre, che coordina l’attività dal 1999 – e ci giungono richieste di soggiorno, anche per la bassa stagione, in particolare da ragazzi con meno di 18 anni e giovani studenti”. Già quest’anno i Campi organizzati in Carnia saliranno da due a tre e le prospettive per il futuro sono ancora migliori.
La formula, ormai collaudata, è sempre la stessa. Un gruppo di “volontari” trascorre un periodo di vacanza di una decina di giorni in strutture messe a disposizione dalle Amministrazioni locali o dagli Enti Parco e in cambio dedica una parte del proprio tempo a lavori utili all’ambiente, come il ripristino di vecchi sentieri, la bonifica di piccole discariche di rifiuti o la manutenzione di siti di interesse archeologico.
È quanto hanno effettuato nelle scorse settimane Margherita di Bologna, Marcello di Roma, Giulia di Bari, Francesco di Crema e Nicole di Padova, assieme ad altri dieci ragazzi, impegnati a Lauco grazie all’ospitalità del locale “Albergo Diffuso” e del Comune. Coordinati e seguiti dai responsabili del locale circolo di Legambiente, i volontari hanno, in particolare, ripulito dal terriccio e dalla vegetazione i siti di Chiauians e Curs, in cui si trovano le antiche tombe scavate nella roccia; hanno bonificato una vecchia discarica di rifiuti e riaperto un sentiero che dal paese conduce all’imbocco della celebre cascata del rio Radime.

Per questi giovani, provenienti da varie parti d’Italia e che prima non si conoscevano, si tratta di un’esperienza formativa, intensa e ricca di emozioni, durante la quale sviluppano rapporti di confronto e amicizia, condividendo attività di lavoro nel bosco e in cucina (il Campo è autogestito) a momenti di relax ed escursioni in montagna. Per loro, poi, si tratta quasi sempre della scoperta di un territorio nuovo, che imparano a conoscere e a “leggere” attraverso la guida di esperti: dopo una mattinata trascorsa con decespugliatore e tronca-rami a riaprire e sistemare vecchi sentieri, c’è stata infatti la possibilità di parlare del problema dell’acqua e della necessità di un utilizzo corretto di questa risorsa; così come, assistendo alla proiezione del film documentario sulla Repubblica Partigiana della Carnia, a Comeglians, si è capita l’importanza dell’impegno civile e dei valori democratici che una piccola regione periferica ha saputo anticipare rispetto al resto del Paese. Ai ragazzi provenienti dall’Emilia, ma non solo a loro, resterà a lungo impresso, poi, il racconto dell’esperienza della Ricostruzione che Aldo Di Bernardo ha fatto durante la visita guidata al Museo del Terremoto e al Centro Storico di Venzone. 

Da poco conclusa l’attività del primo Campo del 2012, un altro gruppo di volontari è giunto a Lauco per concludere i lavori già avviati. Ad essi è toccata la sorpresa di trovare i segni del passaggio di un orso, a breve distanza dal sentiero appena riaperto.

 Tolmezzo, 4 luglio 2012

Circolo Legambiente della Carnia

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