Sagre virtuose, buona pratica italiana
Oltre 30mila coperti per 63 giornate di divertimento sostenibile: sono i risultati previsti solo per le prime dieci feste di paese che hanno già aderito alla seconda edizione del concorso “Sagre virtuose 2012” in Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa, ideata e promossa da Legambiente regionale, è unica sul panorama nazionale. Per questo è stata selezionata tra le venti buone prassi di ItaliaViva, un progetto itinerante dell’associazione politica e culturale Prima Persona, guidata dal vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella.
Partito in Umbria, il viaggio di Prima Persona toccherà la gran parte delle regioni italiane, per incontrare e dare voce ai protagonisti di piccole grandi storie di impegno sul territorio. Lo scopo è offrire spunti e idee da trasferire anche sul piano politico: ItaliaViva nasce per mostrare che l’azione concreta e la sperimentazione di nuove soluzioni sono la chiave per reagire a condizioni sociali ed economiche sfavorevoli. La tappa friulana, con la presentazione di Sagre virtuose, sarà mercoledì 25 luglio alle 17:30, presso il centro Balducci di Zugliano (Udine).
«Siamo orgogliosi che una nostra iniziativa sia stata scelta come esempio di un’Italia positiva, che ricerca il cambiamento», afferma Elia Mioni, presidente di Legambiente FVG, e prosegue: «Il nostro obiettivo va oltre la riduzione dell’impatto ambientale delle sagre in sé. Vogliamo sensibilizzare le amministrazioni ad adottare regolamenti comunali in linea con scelte di sostenibilità e innescare così effetti positivi a cascata, stimolando la coscienza ambientale dei cittadini».
Requisiti obbligatori per partecipare a Sagre virtuose sono: la raccolta differenziata di carta, plastica, lattine, rifiuto organico e olio da frittura, la diffusione tra il pubblico del materiale informativo sul concorso e la presenza nell’organizzazione di una figura che dia istruzioni ai volontari delle feste per seguire correttamente le pratiche virtuose. Sono premiate inoltre altre scelte, come l’uso di prodotti tipici locali, a km zero e biologici, l’utilizzo di detersivi biodegradabili, il risparmio energetico, etc.
Nel 2011 l’obbligo di effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti è risultato troppo impegnativo per molte sagre, tanto da portare gli organizzatori a rinunciare a partecipare al concorso. Alcune addirittura sono state escluse perché il Comune non era attrezzato per tutti i parametri richiesti da Sagre virtuose. «Grazie a questa iniziativa, abbiamo modo di fare pressione sulle amministrazioni per chiedere la riduzione degli sprechi e un’organizzazione uniforme della differenziata in regione», conclude Mioni, «vogliamo lasciare segni tangibili sul territorio, con azioni concrete verso una migliore qualità ambientale, a beneficio della collettività».
Le iscrizioni al concorso sono possibili fino a 15 giorni prima dell’inizio dei festeggiamenti.