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Una nuova diga risolverà il problema dell’Isonzo? No. Il vero interesse è l’energia idroelettrica.

Legambiente ha seri dubbi sul fatto che la traversa da 1 milione di metri cubi, che il Consorzio di Bonifica vorrebbe realizzare a Gorizia, possa risolvere i problemi di siccità. Infatti il bacino non è stato pensato per questo, ma solo per livellare le portate discontinue rilasciate giornalmente dalla diga di Salcano senza la possibilità di accumulare acqua per lunghi periodi a fini irrigui. E’ anche necessario ricordare che – dati alla mano dal sito del Ministero dell’ambiente sloveno – i rilasci idrici di Salcano negli ultimi 30 giorni sono sempre stati attorno ai 20 metri cubi al secondo o anche più. L’acqua dunque, per quanto poca, è presente, e ben al di sopra sopra del limite di portata minimo stabilito in 12.5 mc/s.

Il problema vero è il sistema di distribuzione. Il Consorzio – troppo attento a fare proseliti per una nuova costosa traversa con annessa centrale idroelettrica – dimentica di dire che 2/3 della portata d’acqua che entra nei canali di distribuzione (quelli di Gorizia e Sagrado) è destinata a finire in mare a Monfalcone, dopo essere passata attraverso le 7 centraline idroelettriche già presenti lungo i canali irrigui. E non ci vuole molto a capire che l’acqua serve soprattutto a quelle. I canali sono un sistema estremamente inefficiente in quanto sottraggono quantitativi rilevantissimi della preziosissima risorsa al fiume, provocando poi gravi mancanze a partire dalla presa di Sagrado fino alla foce, con ripercussioni su tutto l’ecosistema. Un primo passo da compiere sarebbe quello di fermare la produzione di energia elettrica nei periodi secchi in modo di garantire acqua per l’agricoltura e per la fauna e flora dell’Isonzo.

In ogni caso i costi prospettati per la nuova traversa sono sicuramente ben superiori ai 18 milioni di euro, in quanto sono dati approssimativi riferiti ad un ipotesi di progetto risalente al 2007.
Legambiente è perfettamente consapevole della difficoltà in cui si trovano molti agricoltori, ma l’invito è di ragionare sulle possibili soluzioni, alcune emerse anche dal Laboratorio Isonzo.
Quanto alle affermazioni dell’Assessore all’ambiente di Gorizia (Il Piccolo, 16 agosto), si contraddice dicendo che non è a favore o contro la diga, in quanto aveva sottoscritto a nome del Comune di Gorizia gli orientamenti conclusivi del Laboratorio Isonzo in cui era riportato testualmente fra le varie voci “Nessuna nuova traversa”. Visto che si discute della questione da 40 anni, l’invito al Comune di Gorizia e alle altre Amministrazioni interessate è di informarsi e prendere una posizione chiara.

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