Consegna al presidente del Consiglio regionale del FVG della “Petizione per la salvaguardia dell’integrità ambientale e idraulica del torrente Arzino e dei suoi affluenti”
Il giorno 24 ottobre 2012 è stata consegnata al presidente del Consiglio Regionale Maurizio Franz la “Petizione per la salvaguardia dell’integrità ambientale e idraulica del torrente Arzino e dei suoi affluenti” sottoscritta da oltre 2200 cittadini residenti o nati in Friuli Venezia Giulia oltre a cui si sommano 160 cittadini che vivono in altre regioni d’Italia o nella vicina Slovenia.
Tra i firmatari sono ben 150 i residenti in comune di Vito d’Asio, a riprova che anche l’opinione pubblica locale è diffusamente contraria alla realizzazione di impianti idroelettrici sul torrente Arzino e i suoi affluenti. Se infatti recentemente è stata bocciata la centralina in alta valle sopra l’abitato di San Francesco, altri impianti incombono in bassa valle dove sono 3 i progetti di derivazione che preleverebbero l’acqua da Pert per condurla in galleria fino a Casiacco, snaturando un importante tratto del torrente. Su di essi, ma anche sulla già approvata centralina del Rio Barquet, si concentrerà l’attenzione del Movimento Tutela Arzino e della gente comune, ben conscia che il proprio benessere passa soprattutto attraverso la tutela del torrente Arzino, l’unico corso d’acqua della Regione Friuli Venezia Giulia che in base ai rilievi di Arpa FVG presenta condizioni di qualità ambientale elevata. Una presa di coscienza fatta propria senza esitazione anche dall’oro olimpico Daniele Momenti che, nelle settimane scorse, grazie all’interessamento della Pro Loco Alta Val d’Arzino e della Graphistudio, ha potuto discendere il torrente e scoprirne la selvaggia naturalità.
Lo scopo della petizione è anche quello di sollevare il problema più generale della tutela delle acque della regione nello spirito della direttiva dell’Unione Europea 2000/60, riguardante la conservazione e il miglioramento della qualità delle acque superficiali in un momento in cui, nella nostra regione, vi sono molte richieste di derivazioni a scopo idroelettrico a fronte di normative e disposizioni che, paradossalmente, lasciano ampia discrezionalità ai soggetti decisori, con grave rischio di danno per il sistema fluviale superficiale già ampiamente compromesso e provato dalle innumerevoli captazioni ad uso idroelettrico e/o irriguo esistenti.
Appare pertanto necessario che la Giunta Regionale adotti urgentemente delle linee guida che possano essere utilizzate dagli uffici per individuare in modo oggettivo ed ambientalmente sostenibile, le condizioni in cui un corso d’acqua può essere o meno oggetto di prelievo, fatta salva la necessità di stabilire a priori l’elenco dei corsi d’acqua, come l’Arzino e il Resia, che, per la loro valenza ambientale, vanno esclusi da qualsiasi ipotesi di sfruttamento.
A tal proposito, e a puro titolo di esempio, si ricorda che il Servizio idraulica della Regione Friuli Venezia Giulia, l’Ente Tutela Pesca e l’ARPA FVG hanno redatto nel 2009 un utile documento che potrebbe essere la base per le linee guida sopra auspicate, peraltro già approvato dalla Commissione tecnico-consultiva del Servizio VIA della Regione nel settembre 2009.
La petizione è stata ideata e promossa dal Movimento Tutela Arzino, associazione spontanea di cittadini che hanno a cuore la salvaguardia del torrente Arzino e della sua valle. La fase di raccolta firme ha beneficiato della fattiva collaborazione delle seguenti associazioni ambientaliste:
– Assieme per il Tagliamento
– Comitato ARCA
– Comitato NO Centralina Ponte Rop di Resia (UD)
– Legambiente FVG
– Legambiente circolo di Gorizia
– WWF Friuli Venezia Giulia
e di tanti, tantissimi privati cittadini che si sono impegnati con grande abnegazione per la causa.
Si ringrazia inoltre il primo firmatario Emilio Gottardo, il consigliere regionale dell’IDV Enio Agnola e il capogruppo dell’IDV in Consiglio Regionale Alessandro Corazza che hanno sostenuto con entusiasmo le ragioni dell’iniziativa.
I volontari del Movimento Tutela Arzino e tutti i cittadini che ne hanno condiviso le idee sottoscrivendo la petizione, si augurano che i soggetti decisori in tema di derivazioni idroelettriche tengano conto dell’importanza di preservare i pochi “tasselli” di territorio ancora vergine come l’Arzino sottraendoli definitivamente da uno sfruttamento considerato “necessario e inevitabile”, figlio della logica secondo cui ha valore solo ciò che viene monetizzato.