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Si conferma il no agli OGM

Dall’impegno di Serracchiani in campagna elettorale: si conferma il no agli OGM.

Comunicato Stampa                                                   31-05-2013

Nel rispondere al nostro decalogo pre-elettorale, Debora Serracchiani era stata molto chiara: “La nostra agricoltura ha bisogno di molte cose ma non certo degli OGM”. Ora la strada verso un’agricoltura italiana ed europea libera da OGM sembra più agevole rispetto al 2011, quando fu emanata la legge regionale n. 5 che di fatto impediva la coltivazione di piante transgeniche. Infatti, se da un lato la Corte di Giustizia Europea ha emanato l’ordinanza che non consente ad uno stato membro di proibire la semina di OGM, atto per altro formalmente prevedibile, da più parti ormai arriva la conferma di quanto gli OGM siano un miraggio che non incanta più nessuno.
Il 23 maggio il Senato ha prodotto un atto di indirizzo verso il governo volto all’adozione della clausola di salvaguardia prevista dall’art. 23 della direttiva 2001/18/CE “a tutela della salute umana, dell’ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano”. Analoga clausola è già stata adottata da altri otto Paesi dell’UE ed il Ministro De Girolamo ha commentato in modo chiaro: “Quella geneticamente modificata è un tipo di agricoltura che non risponde alle esigenze e alle caratteristiche del nostro Paese”.

Anche le recenti consultazioni avviate dal Ministero dell’Agricoltura sul fabbisogno di innovazione del settore agricolo, aprendo tre diversi tavoli con esponenti del mondo produttivo, scientifico e istituzionale, hanno fatto emergere come il tema OGM non sia oggetto di interesse strategico.
Infine è di due giorni fa la conferma, durante un’audizione alla Camera dei Deputati, di quanto interesse ci sia per un’agricoltura in sintonia con l’ambiente e di quanto ormai abbia perso di appeal il transgenico.
Oggi sempre di più si sottolinea l’urgenza, soprattutto economica, di produrre innovazione condivisa e non fermarsi alla ricerca. Il caso degli OGM è emblematico: escludendo elementi di partecipazione, condivisione e accettazione pubblica, l’innovazione perde la sfida dell’adozione e quindi semplicemente e tautologicamente non è più tale!
AIAB, Legambiente e WWF sono certi che pur avendo dovuto abrogare il regolamento attuativo della LR5/11, per il rischio di infrazione, non c’è nessun cambiamento di rotta nella sostanza da parte della Regione e rispetto a quanto dichiarato in fase pre-elettorale.
Le associazioni tuttavia esortano l’Assessore Bolzonello a non abbassare la guardia, ma anzi a intensificare i controlli in questa fase di semine e varare da subito un’ampia consultazione che porti alla progettazione di un serio e condiviso piano di rilancio dell’agricoltura regionale basato sulle peculiarità della nostra realtà e sulla valorizzazione delle risorse naturali.