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Conclusioni convegno – Ripensare l’idroelettrico

Convegno PreoneGrande successo del Convegno “Ripensare l’idroelettrico – energia rinnovabile o energia da rinnovare?” organizzato da Legambiente FVG, svoltosi a Preone (UD) lo scorso 8 giugno 2013.

Un centinaio di persone ha seguito lo svolgimento dei lavori lungo tutta la giornata, con costante presenza ed interesse. Erano presenti tecnici del settore idroelettrico, esperti e rappresentanti degli uffici pubblici competenti, cittadini, amministratori locali, rappresentanti delle associazioni ambientaliste, consiglieri regionali e parlamentari.

Particolarmente gradita e positivamente considerata la partecipazione, durante tutto lo svolgimento dei lavori, dell’Assessore regionale all’Ambiente, avv. Sara Vito.

{tab=TEMI}

Rilevanti, si può dire, i temi toccati dal Convegno che, organizzato su tre sessioni, ha toccato aspetti diversi del problema idroelettrico, oggi sulle Alpi, sunteggiati nell’intervento di apertura dei lavori da Gottardo della segreteria regionale di Legambiente FVG.

In primo luogo, gli interventi dei rappresentanti di Legambiente e Comitati di Lombardia, Veneto e Friuli hanno dato una raffigurazione molto efficace della grave situazione in cui versano leacque superficiali di queste, ma non solo di queste, regioni, durante la quale sono state ricordate anche le molte lotte e iniziative di base che ovunque si manifestano per limitare la predazione dell’acqua da parte dei derivatori.

Tutti gli interventi hanno illustrato una situazione ovunque grave di prosciugamento e alterazione ambientale del ricco patrimonio idrico alpino; la situazione, inoltre, è stata illustrata in modo particolarmente efficace dai poster regionali prodotti da Legambiente FVG.

Con la seconda sessione, è stato affrontato il tema del Deflusso Minimo Vitale (DMV) che ovunque presenta difficoltà di applicazione, scarsità di volumi rilasciati, assenza o casualità di controlli, benevolenza, da parte della politica che non appare in grado di esprimere decisioni e comportamenti coerenti ed equilibrati tra le affermazioni di tutela e salvaguardia degli ambienti acquatici fluviali e gli interessi concreti dei derivatori, sempre in grado di ottenere soluzioni ad essi favorevoli.

Gli interventi tecnici proposti da ARPA, ETP, CIRF e Servizio regionale gestione risorse idriche, hanno tutti sottolineato la necessità di andare oltre il DMV per puntare all’attuazione dello stato ecologico delle acque, in ottemperanza alla Direttiva UE 2000/60 (Direttiva Acque), che obbliga gli Stati membri a conseguire, per le loro acque, lo stato di qualità “buono” entro la fine del 2015.

Tale condizione riguarda ancora troppo pochi fiumi della nostra regione e, quindi, sforzi maggiori devono essere fatti per conseguire l’obiettivo imposto.

Da tutti gli intervenuti è stata sottolineata la necessità di aumentare i controlli per rendere più efficaci almeno i rilasci previsti dal DMV e non attuati.

Nel pomeriggio si è svolta la sessione politica, dedicata all’illustrazione e discussione della proposta di istituire un’Agenzia Regionale per le risorse idriche e l’energia, in analogia a quelle operanti nelle Provincie Autonome di Trento e Bolzano, dove l’acqua ad uso idroelettrico è totalmente sotto il controllo amministrativo e gestionale delle Provincie e dei Comuni, che godono delle positive ricadute economiche e finanziarie da essa derivanti.

Se l’acqua è un bene comune, è stato affermato da Legambiente, allora anche i benefici economici e sociali devono essere comuni, improntati cioè, ad una forte caratterizzazione solidaristica, mutualistica, pubblicistica.

La proposta di Agenzia, pur tutta da definire, segna, tuttavia, la volontà di riprendere il controllo della risorsa acqua in montagna per migliorarne sia la gestione ambientale, con tutte le positive ricadute paesaggistiche, idrologiche, turistiche, ecc., sia la gestione economica e produttiva affinchè il valore aggiunto derivante dalla produzione idroelettrica, resti sul territorio.

Interessanti, da questo punto di vista, gli interventi del Presidente della SECAB, Cortolezzis, e del BIM, Romano, corroborati dalla prolusione politica sulla proposta di Agenzia, delineata da Barazzutti.

I lavori sono stati aperti dalla responsabile nazionale Alpi di Legambiente, Vanda Bonardo, che ha fatto un ampio quadro delle emergenze alpine di oggi, richiamando la necessità di dare attuazione a tutti i protocolli della Convenzione delle Alpi e ricordando le numerose emergenze, fra cui quella idrica è la più evidente, presenti nelle aree alpine, rese oggi particolarmente fragili dagli effetti dei cambiamenti climatici.

Le conclusioni dei lavori sono state fatte dal responsabile scientifico nazionale, Giorgio Zampetti, che, richiamando puntualmente i diversi aspetti positivi degli interventi, ha particolarmente ricordato la positività di esperienze cooperative come quella rappresentata da SECAB ed ha lanciato la proposta di fare delle Alpi, e della montagna in generale, un luogo ove sperimentare politiche smart, fortemente rivolte all’innovazione ed alla sostenibilità.

Sugli aspetti tecnici e politici del convegno, Legambiente FVG ha formulato alcune specifiche proposte, sia di immediata attuazione che di più lungo termine, ufficialmente consegnate all’ass. Vito, che di seguito si riportano:

{tab=  Proposte immediate}

Proposte da assumere immediatamente

  1. Abrogazione immediata, già nella prossima legge di manutenzione, del comma 3 dell’art. 2 della LR 5/2013, nella parte in cui sospende l’applicazione del Deflusso Minimo Vitale previsto dal Piano Regionale Tutela Acque, recentemente approvato, approvato in “articulo mortis” dalla precedente Amministrazione allo scopo di rendere un favore a qualcuno;
  2. Revisione della formula di calcolo del DMV come elaborata nel PRTA nel senso di aumentarne il valore e l’applicazione a tutte le derivazioni esistenti;
  3. Abrogazione immediata, già nella prossima legge di manutenzione, della norma che consente la realizzazione di impianti idroelettrici nei parchi e nelle riserve regionali (art. 222 della LR 26/2012);
  4. Quale provvedimento prodromico all’emanazione delle linee guida, riteniamo coerente una sospensione dei procedimenti in corso per rimettere tutti i concorrenti e i progetti oggi giacenti nei cassetti regionali, sula stessa linea di partenza.

{tab=Proposte in tempi medio-lunghi}

Proposte da assumere in tempi medio-lunghi

  1. Approvazione in tempi rapidi di linee guida per la concessione di nuove derivazioni idriche, anche facendo riferimento a quanto già elaborato ed applicato per alcuni anni dall’ex Servizio dell’idraulica, in collaborazione con ARPA ed ETP; tali linee guida sono in grado di offrire alla struttura tecnica regionale e ai potenziali operatori interessati, uno strumento chiaro e pratico per discriminare le richieste concedibili da quelle non concedibili, con l’espressa previsione di non concedere mai derivazioni sotto i 50 litri di portata media annua del corpo idrico interessato, analogamente a quanto applicato in Svizzera (v. allegato);
  2. L’istituzione di un’Agenzia regionale per le risorse idriche e l’energia, che vorremo riprendesse i contenuti e gli scopi pubblicistici di quelle trentina o sudtirolese, incardinata nella struttura regionale, ma autonoma nella forma organizzativa, in una posizione di ente strumentale dell’Amministrazione Regionale, quali sono, ad esempio, già oggi l’Ente Tutela Pesca o gli Enti per il diritto allo studio universitario (v. allegato);
  3. Una revisione, al rialzo, dei canoni di concessione, confermati lo scorso dicembre nei valori di due anni fa, per allinearli a quelli di Regioni fortemente elettrificate, quali Piemonte, Lombardia e Veneto, avendo oggi la nostra Regione, la maglia nera nazionale in quanto a valore del canone per kW installato!

{tab=Conclusioni}

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Legambiente FVG, in conclusione, ritiene di aver motivato i limiti ambientali oggi esistenti che condizionano un ulteriore ricorso all’idroelettrico in montagna, di aver indicato criteri ambientali condivisibili per la gestione delle autorizzazioni in atto, per il controllo delle stesse avendo l’obiettivo della qualità dei corsi d’acqua. Ritiene, inoltre, di aver indicato anche criteri di carattere socioeconomico nella gestione delle concessioni, il cui valore deve produrre ricadute nel territorio montano, in particolare garantendo una governance dell’acqua e della produzione idroelettrica che favorisca il rafforzamento di gestori pubblici.

E’ una proposta che ci auguriamo venga compresa nel più generale lavoro di definizione delle politiche energetiche ed ambientali regionali, che riguarda le diverse fonti energetiche, e del conseguente riassetto di poteri, funzioni, indirizzi e strumenti gestionali che deve accompagnare questa Regione nel prossimo futuro ed i cui traguardi sono dentro gli orizzonti comunitari.

 {tab=Media}

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{tab=Materiali}

sessione uno – QUADRO GENERALE SULLE CAPTAZIONI DELL’ARCO ALPINO

  • Vanda BONARDO – Responsabile Alpi di Legambiente
  • Emilio GOTTARDO – Legambiente FVG
  • Giovanni BETTINI – Legambiente Lombardia
    Valtellina: Il risultato della partecipazione di un movimento dal basso: nuovi criteri per arginare il pervasivo assalto ai corsi d’acqua
  • Lucia RUFFATO – Comitato Acqua Bene Comune Belluno
  • Luca CADEZ – Legambiente FVG
    La situazione dell’idroelettrico in FVG e un excursus sugli impatti ambientali

sessione due – OLTRE IL DEFLUSSO MINIMO VITALE, VERSO LO STATO ECOLOGICO DEI FIUMI

  • Claudia ORLANDI – ARPA FVG
  • Paolo STEFANELLI – Ente Tutela Pesca
    La LR 26/2012: il calcolo degli “obblighi di compensazione” (SI AVVISA CHE LE SIMULAZIONI DI CALCOLO SONO ASSOLUTAMENTE PROVVISORIE)
  • Chiara BERTOLINI – Regione FVG, Servizio Risorse Idriche
    La determinazione sperimentale del DMV
  • Bruno BOZ – Centro Italiano Riqualificazione fluviale

sessione tre – UNA NUOVA GOVERNANCE DELL’IDROELETTRICO: PER L’AUTONOMIA E LA CRESCITA DEI TERRITORI

  • Franceschino BARAZZUTTI – Comitato Tutela Bacino Montano del Tagliamento
  • Sandro RIGOTTI – Provincia Autonoma di Trento, Ufficio Gestione Risorse idriche (in attesa di autorizzazione alla pubblicazione)
  • Roberto GHIZZI – Provincia Autonoma di Bolzano, Assessore ai lavori pubblici con delega all’energia
  • Rolf HUBNER – Mionistro per l’ambiente della Carinzia
  • Luigi CORTOLEZZIS – Secab
  • Domenico Romano – Consorzio BIM Tagliamento
  • Sara VITO – Regione FVG, Assessore all’ambiente
    (pubblichiamo il documento consegnato ufficialmente all’Assessore che ha presenziato al convegno)
  • Giorgio ZAMPETTI – Segreteria nazionale Legambiente

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