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Il polo intermodale rischia di diventare una cattedrale nel deserto

Abbiamo letto con preoccupazione alcuni interventi relativi alla prossima realizzazione del polo intermodale di Ronchi dei Legionari, progetto nato attorno al 2000 che dovrebbe essere un elemento a corredo del progetto dell’alta velocità ferroviaria. L’ipotesi iniziale è stata a più riprese rivista e modificata, ma la posizione di Legambiente in questo arco di tempo non è cambiata, ed è una bocciatura netta.

Il progetto che, pare, verrà realizzato, si configura sostanzialmente in una cementificazione del territorio immotivata. Ci si chiede quale possa essere il rapporto costi-benefici che dovrebbe giustificare l’opera; con quali numeri si giustificano tutte le nuove aree parcheggio previste? E soprattutto, considerato che l’intero progetto è orientato sulla intermodalità treno/gomma/aereo, RFI, Regione e soggetti partner dell’impresa hanno già una concreta progettualità  relativamente alla realizzazione di una stazione ferroviaria in loco?

 E’ palese che i treni non funzionano come gli autobus. Una stazione ferroviaria richiede strutture a contorno che hanno un costo molto rilevante e devono sottostare a parametri di sicurezza stringenti… non ci pare che i soggetti che magnificano il polo intermodale abbiano messo in conto un impegno economico di tali proporzioni. Il rischio molto concreto allora, è che venga consumato inutilmente territorio per un opera di cementificazione assolutamente inutile. Una cattedrale nel deserto della quale, di questi tempi, non si sente proprio la mancanza.

Inoltre, considerando che quest’opera è legata al progetto relativo alla linea AV/AC (Alta velocità ferroviaria), pensare di realizzare una stazione ferroviaria senza saper bene quale sarà la futura definitiva configurazione delle linee ferroviarie in questo territorio, significa correre il rischio di dover poi demolire quanto costruito.

In altre parole, se non fossero ancora chiare le perplessità che abbiamo, ci si chiede: a fronte di questa “essenziale” infrastruttura, quali e quanti maggiori traffici passeggeri e merci si attendono per l’aeroporto? Verranno forse istituiti veloci e frequenti “treni-navetta” tra aeroporto e Trieste e/o Udine? Quale significativo spostamento di traffico (soprattutto merci) dalla gomma alla rotaia? E sul fronte dei (penosi) servizi per i pendolari, che miglioramento del servizio è previsto?

RFI e FS sembrano disinteressarsi del trasporto merci, non investono in questo settore e relativamente ad ipotetiche sinergie tra aereo e treno, ovviamente, manco l’ombra.

Per questo motivo suggeriamo ai soggetti che intendono procedere nella realizzazione di questo progetto di fermarsi a ragionare sui suoi effetti, in modo di evitare che, oltre allo spreco di territorio per un’opera a nostro avviso inutile, si aggiunga un ulteriore costo alle già pesantemente salassate finanze pubbliche.

Legambiente circolo “Green Gang”

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