Itinerari monfalconesi – San Canzian
CONOSCERE MONFALCONE E DINTORNI: ITINERARI TRA STORIA E NATURA
Domenica 4 maggio, ore 9 – 13
S. CANZIAN ARCHEOLOGICA E NATURALISTICA:
DAL PARCHEGGIO DI VIA TRIESTE AL BATTISTERO DI VIA S. SPIRITO E ALLA CHIESA DI S.PROTO, VERSO L’ISONZO FINO AL BOSC GRAND, FRAMMENTO DELL’ANTICA „SILVA LUPANICA“ DESCRITTA DA PLINIO IL VECCHIO
L’itinerario, in bicicletta e a piedi, è privo di difficoltà ed è dedicato alla conoscenza di alcuni aspetti della natura e della storia di San Canzian d‘Isonzo.
Punto di partenza: parcheggio di via Trieste, ore 9.00
Conclusione: ore 13.00 circa Bosc Grand, provinciale per Grado
Consigliato abbigliamento sportivo, scarpe adatte e una bottiglia d‘acqua
Utile una fotocamera e un binocolo
S. Canzian archeologica e naturalistica: questa la prima di quattro itinerari che organizza quest’anno Legambiente in collaborazione con l’Ecomuseo e la Società Archeologica Friulana sezione di S.Canzian d‘Isonzo.
Si parte alle 9 dal parcheggio di via Trieste, sempre a S.Canzian, in bicicletta e si percorreranno i punti salienti dell’archeologia romana del luogo legata al culto dei Santi Martiri Canziani.
Una guida ci accompagnerà lungo il percorso nella visita all‘esterno della chiesa parrocchiale, chiusa per problemi di manutenzione, con i numerosi vicini reperti e all‘Antiquarium. Ci sposteremo poco più in là a visitare la vicina chiesetta del Santo Spirito, raro esempio di battistero rotondo dei primi secoli del patriarcato di Aquileia e successivamente, percorrendo un tratto della via Gemina, ci si fermerà alla chiesa di S.Proto, con le sue emergenze ed i suoi ritrovamenti. Si continuerà lungo questa direttrice e, attraversando la località Marcorina, raggiungeremo le rive del fiume Isonzo. Qui un esperto naturalista ci descriverà le caratteristiche di questi luoghi e ci insegnerà a guardare e capire gli aspetti più significativi di questo fiume.
Attraverso carrarecce e stradine interpoderali, un po’ in bicicletta ed un po’ a piedi, passeremo davanti all’azienda Agricola Bennati per raggiungere il ponte sul Brancolo. Qui percorreremo la riva sinistra fino al “Bosc Grand” ed anche qui ci sarà l’occasione per illustrere le caratteristiche di questo luogo, ora protetto, anche se molto ridotto rispetto alla sua estensione originaria.
L’itinerario terminerà davanti a Villa Luisa per osservare dall’esterno alcune delle sue particolari caratteristiche. Oggi la visita alla parte interna della villa non é permessa dalla proprietà, considerate le sue precarie condizioni di sicurezza.
Questa prima passeggiata, come le altre tre che seguiranno, ha l’obiettivo di aiutare a cogliere le peculiarità del nostro territorio. Non affrontano nè illustrano un unico argomento, anche se talvolta può prevalere un singolo aspetto, ma cercano di cogliere l’insieme degli aspetti storici, artistici, ambientali e culturali.
Guardare ed ammirare il paesaggio é fatto da pratica e “allenamento” della propria sensibilità a cogliere i dettagli e a saper collocarli al posto giusto per capire l’insieme che si presenta sempre in modo articolato e complesso.
In un territorio dove le singole opere, pur significative da un punto di vista storico e artististico, non sono mai delle eccellenze universali, l’insieme delle stesse descrivono le peculiarità e le unicità del luogo, spesso sconosciuto ai più e guardate con indifferenza dalla gente.