Piano regolatore di Muggia. Legambiente: “Modificare le previsioni per l’area del Lazzaretto-San Bartolomeo”.
Piano regolatore di Muggia. Legambiente: “Modificare le previsioni per l’area del Lazzaretto-San Bartolomeo”.
Devono essere modificate le previsioni del nuovo piano regolatore di Muggia per l’area del Lazzaretto-San Bartolomeo. Lo afferma Legambiente, nelle osservazioni inviate ieri al Comune a firma della presidente del circolo Verdeazzurro di Trieste, Lucia Sirocco.
“L’area costiera del Lazzaretto-San Bartolomeo – scrive l’associazione ambientalista – presenta un’elevata qualità ambientale, analoga (se non superiore) a quella dell’adiacente zona del Debeli rtič (Punta Grossa), in cui la Repubblica di Slovenia ha individuato un Sito di Importanza Comunitaria – SIC e una Zona di Protezione Speciale – ZPS, in base ai criteri delle Direttive europee in materia.”
Inoltre, nell’area immediatamente retrostante la strada costiera, è prevista una zona turistica G1, per un insediamento alberghiero di 15 mila metri cubi (edifici di tre piani alti fino a 9,5 m.). “Pur se inferiore ai 38 mila metri cubi di edifici, previsti in quell’area dal vigente piano regolatore – sottolineano gli ambientalisti – l’intervento ammesso nel nuovo piano appare del tutto fuori scala, anche perché andrebbe a cementificare un’area ricoperta di vegetazione boschiva.”
“E’ positivo – conclude Legambiente – che nel nuovo piano regolatore sia scomparsa la previsione di un porto nautico in quella porzione di costa, ma la conclamata esigenza di bloccare il consumo di suolo naturale ed agricolo, insieme alla conclamata fragilità idrogeologica del territorio muggesano, evidenziata purtroppo dai recenti tragici eventi, impongono che l’area del Lazzaretto-San Bartolomeo sia tutelata, evitando nuove invasive urbanizzazioni.
Sono in particolare i fondali marini e la battigia nell’area di Punta Grossa a rivestire un notevole interesse naturalistico: la Slovenia vi ha identificato infatti ben tre habitat prioritari, che si rinvengono anche nella adiacente area in territorio italiano.
Inoltre, la ZPS slovena di Punta Grossa, per la presenza di numerose infrastrutture della maricoltura, rappresenta un’importante area di sosta per una specie prioritaria come il Marangone dal Ciuffo, raro uccello pelagico che frequenta anche alcune zone costiere del Golfo di Trieste.
Il valore ambientale dei fondali marini al Lazzaretto-San Bartolomeo è arricchito poi dalla presenza della “Piattaforma sommersa di Punta Sottile”, geosito di importanza nazionale che presenta caratteristiche morfologiche e paesaggistiche subacquee uniche nell’Adriatico; ragion per cui è stato inserito nel 2009 nell’elenco dei geositi della Regione Friuli Venezia Giulia.
Nei pressi del geosito sono presenti anche resti archeologici romani (moli e peschiere), risalenti al I secolo d.C.
Di tutto ciò il nuovo Piano regolatore di Muggia non pare tener conto: in quell’area sono previsti infatti non meglio specificati “servizi per la balneazione” lungo tutta la fascia costiera. Vanno invece assolutamente evitati, osserva Legambiente, interramenti e la posa di strutture fisse, come pontili e simili, in grado di danneggiare i fondali.
In questa prospettiva, Legambiente ritiene opportuna l’individuazione anche lungo la fascia costiera italiana di un SIC/ZPS analogo e contiguo a quello di Debeli rtič individuato in Slovenia, l’esistenza del quale è ignorata negli elaborati del piano regolatore di Muggia, ancorché imponga necessariamente lo svolgimento di una Valutazione di Incidenza transfrontaliera. Gli interventi previsti nel nuovo piano regolatore, infatti, potrebbero comportare impatti negativi su tale SIC/ZPS.