Brook Preloader

“Paesaggio rubato”. Ricordando Paolo De Rocco

“Paesaggio rubato”. Ricordando Paolo De Rocco

Paolo De RoccoPaesaggio rubato

Appuntamento Giovedì 12 Marzo alle 20:45 a San Vito al Tagliamento per ricordare una delle principali figure dell’ambientalismo in Friuli Occidentale e quello che è stato senz’altro il miglior progettista di architettura del paesaggio in regione a cavallo del Secolo. Paolo De Rocco ha lasciato un grande vuoto con la sua morte e il recente riordino di una sua videointervista sul tema del paesaggio friulano ci permetterà di poter ancora cogliere il suo pensiero.

Rivederlo nel video girato da Adriano Venturini e rimontato anche con le immagini della semplificazione colturale e paesaggistica operata sui luoghi che avevano interessato l’impegno civile di Paolo, sarà un piacere non solo per i vecchi amici, ma anche per chi lo conosceva poco.

Ecco di seguito le parole di Adriano Venturini:

Nel 2009 ho realizzato l’intervista a Paolo De Rocco sul tema del paesaggio in Friuli e della sua trasformazione ai giorni nostri.

L’ho conosciuto a 25 anni nel 1985, partecipando a dei corsi da lui tenuti sull’importanza delle siepi sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico. Erano i tempi in cui i riordini fondiari erano pianificati su tutto il Medio Friuli. Una cancellazione completa dell’ambiente e del paesaggio per migliaia di ettari. Da lui ho imparato che per opporsi bisognava avere una visione ed una conoscenza molto approfondita ed era necessario agire sull’informazione e nelle scuole per far crescere la coscienza storico-ambientale nel nostro territorio.

L’intervista è stata fatta con lo scopo di produrre un documento-manifesto sul paesaggio facilmente fruibile. Un documento dove abbiamo cercato di delineare, di spiegare la storia della sua trasformazione ma soprattutto del perché e come difendere un patrimonio inestimabile ed unico.

E’ stata realizzata in mezzo ai campi, “dentro al paesaggio”, in un posto simbolico, dove di lì a poco sarebbe stato messo in opera un nuovo riordino fondiario, quello tra Blessano e Mereto di Tomba.

Un posto conservato in modo stupendo, una rete di centinaia e centinaia di fossi profondi 1-2 metri larghi 2-4 metri su cui le siepi sono state lasciate crescere volutamente dall’uomo. Un territorio con segni storici significativi ,ville romane, tumuli e castellieri.

“I fossai”, fossi (costruiti dall’uomo) ricoperti da siepi, sono corridoi ecologici formidabili che segnano e caratterizzano in modo unico il Friuli.

Questa intervista risulta oggi attualissima e ci fa rifettere, per i suoi contenuti, su quanto la strada per la tutela ambientale sia lunga, visti i risultati del riordino di Blessano, di cui politici e progettisti hanno esaltato i risultati, quelli scritti sulla carta, però, non certo i risultati finali e reali sul territorio che sono purtroppo di bassissima qualità.

Legambiente FVG
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.