Osservazioni alla Valutazione d’impatto ambientale del rigassificatore di Monfalcone
Monfalcone, 28 maggio 2015
Le osservazioni di Legambiente alla VIA del Rigassificatore Smart Gas: risposte e integrazioni insufficienti ed elusive. Un progetto da archiviare
Legambiente FVG giudica incomplete e non soddisfacenti le controdeduzioni formulate dalla società Smart Gas alle richieste di integrazione del Ministero dell’Ambiente e della Regione FVG in merito alla realizzazione di un rigassificatore a Monfalcone. Parimenti, giudica inadeguate anche le risposte fornite alle osservazioni presentate da Legambiente.
Legambiente: i molti punti deboli del rigassificatore Smart Gas
Legambiente ha recentemente inoltrato al Ministero per l’Ambiente le proprie osservazioni al progetto di un rigassificatore di GNL al Lisert, presentato dalla società Smart Gas (IN ALLEGATO). Le conclusioni esprimono un parere negativo, ampiamente motivato nella quindicina di pagine del documento.
A differenza di vent’anni fa, quando si era creato un ampio e lacerante dibattito in città sul terminale di rigassificazione SNAM in località Lisert, al termine del quale giudicammo in modo favorevole il progetto (comprensivo di numerose compensazioni ambientali che SNAM si era impegnata a garantire, in primis la riconversione a gas della centrale termoelettrica allora di proprietà ENEL) oggi, con il progetto Smart Gas, quelle condizioni non ci sono più.
Le motivazioni della nostra opinione contraria, oltre che per alcuni aspetti tecnici o per la valutazione del possibile rischio ambientale e di pubblica incolumità, stanno in ragioni di fondo che rischiano di passare in secondo piano per chi desidera farsi un parere complessivo sulla questione.
Vediamo di riassumere:
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Non esiste, in Italia, il problema di aumentare le importazioni di gas, né tramite ulteriori gasdotti, né con la costruzione di nuovi impianti di rigassificazione. Le percentuali di utilizzo dei tre terminali esistenti in Italia nel 2014 è stato di circa il 50% per quello di Porto Viro (RO) mentre gli altri due, Panigaglia (SP) e Livorno, sono praticamente inutilizzati!
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Non si ravvisa alcun significativo beneficio ambientale, alcuna compensazione che potrebbe determinare un Bilancio Ambientale Positivo: nessun collegamento con un’eventuale riconversione a gas della centrale a carbone, nessun significato in tema di Strategia Energetica Nazionale, nessuna logica di risparmio ed efficienza energetica o di sviluppo delle fonti rinnovabili, anche considerando che, ben che vada, il terminal sarà operativo dopo il 2020.
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Emerge, invece, una forte sottovalutazione dell’impatto paesaggistico, in particolare delle opere a mare (cassa di colmata) che va a estendersi in modo notevole nel tratto di mare prospiciente la costa duinese.
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Non si percepisce, peraltro, neppure una concreta sostenibilità economica dell’opera, dichiaratamente fondata sull’ipotesi (tutta da dimostrare) di acquisire GNL a un costo inferiore del 10 % rispetto a quelli medi del mercato europeo.
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Riteniamo perciò che le vaghe motivazioni economiche della proposta di Smartgas, dal momento che il progetto coinvolge tutta una serie di interventi pubblici dai costi diretti e indiretti per la collettività, non possano essere considerate puramente appannaggio di un’iniziativa privata, la cui sostenibilità deve comprendere non solo gli effetti ambientali.
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Infine, è sempre più evidente la necessità di ristabilire i livelli e le priorità di pianificazione, sottoponendo a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) il Piano Regolatore del Porto. Non a caso, tale prescrizione è stabilita dagli “Atti di indirizzo per la redazione del PRP di Monfalcone” della Regione FVG. Non può essere dato per scontato che tale iniziativa possa trovare ospitalità nell’ambito di una pianificazione che, per sua natura, non può che essere sovraordinata ai singoli progetti di soggetti privati, come quello di Smart gas.
Legambiente è convinta che queste argomentazioni siano più che sufficienti per convincere la Commissione VIA Nazionale a respingere il progetto.
Quanto all’ipotesi di un referendum consultivo, di cui è stata ventilata l’ipotesi, crediamo che non sia lo strumento giuridico più efficace per impedire la realizzazione del Terminal, tanto più che il proponente ha già dichiarato che non ha alcuna intenzione di riconoscerne l’eventuale esito contrario all’impianto.
Sono comunque positive tutte le azioni dirette a evidenziare i numerosi punti deboli del progetto, portandoli all’attenzione dell’opinione pubblica e dei settori della politica che desiderano farsi un’idea senza il rischio di condizionamenti.
Legambiente FVG
IN ALLEGATO IL DOCUMENTO COMPLETO : Valutazione di Impatto ambientale relativa al Progetto: “Terminale di stoccaggio, rigassificazione e distribuzione del GNL di piccola taglia nel porto di Monfalcone e opere connesse” – Osservazioni di Legambiente del Friuli Venezia Giulia