Brook Preloader

Acqua pubblica, profitti privati: Legambiente contro la centralina sull’Alberone

AlberoneUdine, comunicato stampa 26 settembre 2016

Proseguono imperterrite le aggressioni ai piccoli corsi d’acqua del Friuli: numerose richieste di derivazione d’acqua che ogni anno vengono avanzate alla Regione con lo scopo di costruire centraline idroelettriche di dubbia utilità per energia prodotta, senza realizzare reali vantaggi economici locali ma utilizzando gli incentivi che pagano tutti i cittadini in bolletta (1 miliardo di euro all’anno!). E’ questo il business degli ultimi anni; sfruttare fino all’ultimo ogni singola goccia d’acqua.

 Basti pensare che il contributo energetico dei duemila nuovi impianti previsti in Italia, che andranno ad intubare altri 3000 km di corsi d’acqua, coprirà meno del 2 per mille dei nostri consumi energetici complessivi. E se questi impianti li chiamano “mini” non lo sono gli impatti ambientali, spesso cumulativi dovuti dalla presenza centraline in sequenza; oppure ai lunghi tratti di fiume che si ritrovano con poca acqua. Questo era già stato denunciato nel 2014 dal Comitato Acque nelle Alpi formato da decine di associazioni e comitati e da diversi anni denuncia anche Legambiente FVG.

Ed è quanto sta accadendo nelle Valli del Natisone sull’Alberone con una centralina da nemmeno 1 MW proposta da una ditta triestina, ma con un tratto sotteso di ben 2 km! Nell’Alberone è accertata del gambero d’acqua dolce (indicatore di integrità ambientale) e dello scazzone, entrambi protetti dalla Direttiva Habitat. Lo stesso proponente dichiara che queste popolazioni subiranno una riduzione di ben il 34%! Legambiente ha anche forti dubbi sulla relazione idrologica, che fa riferimento ad un modello elaborato quasi 50 anni fa e per un’area diversa, ritenendo inaffidabili quei dati a fronte del cambiamento climatico. Anche ARPA nelle sue note rileva diverse criticità significative fra cui l’opera di presa (una traversa di 10 metri di larghezza) di “elevato impatto idromorfologico, interferendo in modo significativo con i processi naturali di trasporto sedimentario del torrente”.

In sintesi: questo progetto non s’ha da fare! Legambiente – che è a fianco del comitato di cittadini “Amici del torrente Alberone” – si sta muvoendo attraverso il proprio rappresentante nella Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale regionale per chiedere di rigettare il progetto. Non dimentichiamo per altro che anche il Natisone stesso era stato oggetto di una proposta di centrale idroelettrica alcuni anni fa e altre centraline potrebbero essere proposte in futuro.