Perchè il progetto “Smart Gas” è stato bocciato
LEGAMBIENTE: PERCHE’ IL PROGETTO “SMART GAS” E’ STATO BOCCIATO
Monfalcone, 10 aprile 2017
Contrariamente a quanto riportato sulla stampa, la bocciatura del progetto di rigassificatore SMART GAS è principalmente legata a questioni tecniche specifiche e non certo ad un ipotetico conflitto fra tutela ambientale ed industria.
Basta iniziare a leggersi la documentazione. La Regione FVG ha emanato tre delibere sulla questione; nell’ultima si legge: “La Regione FVG evidenzia l’assenza di uno studio che rilevi l’attuale grado di occupazione del canale del porto “. Inoltre, sempre la Regione, sottolinea che:“Fatto ancora più rilevante è l’assenza di valutazioni circa il massimo sviluppo del traffico marittimo che il canale di accesso può sostenere”.
La Capitaneria di Porto inoltre afferma che: “Intorno alla nave gasiera si prevederà, similmente a quanto già attuato presso impianti analoghi, un perimetro di sicurezza nel quale sarà vietata la navigazione a tutte le altre unità”.
La Regione rileva che: “Tale prescrizione comporta, di fatto, la totale interdizione del traffico portuale a causa della estrema vicinanza tra la banchina di ormeggio della nave gasiera ed il canale di accesso al porto . Posto che altre navi, salvo casi eccezionali, non potranno entrare o uscire dal Porto di Monfalcone per tutte le 21 ore di operazioni necessarie per lo scarico del GNL”.
Riguardo alla presentazione di alternative di progetto che sono un obbligo di legge per valutare le possibili minimizzazioni degli effetti di un’opera sempre la Regione sottolinea come: “Dalla lettura della relativa documentazione si comprende come l’analisi delle alternative sia lacunosa sia in relazione all’opzione zero, sia in relazione alle alternative progettuali praticabili”.
Per quanto riguarda la cassa di colmata: ”le opere a mare, oltre a determinare un’occupazione permanente su ampie superfici che coinvolgono anche praterie di fanerogame marine, possono potenzialmente determinare modifiche al regime idrodinamico nell’ambito circostante alle opere realizzate. Tali modifiche non sono state analizzate in modo approfondito con un modello idrodinamico, come richiesto dall’Amministrazione Regionale.”
Nel parere emesso dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA, il 21/10/2016, leggiamo una nota della Capitaneria di porto che recita: “l’attività del rigassificatore è dichiarata incompatibile con quella dello stabilimento Fincantieri e pertanto l’una esclude l’altra ”.
Sempre la Capitaneria di Porto, relativamente alla manovrabilità delle navi gasiere, invita il proponente a rivedere l’intero studio.
A questo va aggiunto il parere del Ministero del Paesaggio e dei Beni culturali, il quale afferma in conclusione: “La realizzazione della cassa di Colmata costituisce sicuramente una notevole modifica della linea di costa, tale da risultare evidente, poco mascherabile da qualsiasi veduta e, morfologicamente incompatibile”.
Per quanto riguarda la parte naturalistica, in realtà le obiezioni principali sul progetto SMART GAS, relative ai disturbi arrecati all’avifauna, si riferiscono sostanzialmente al rumore, ed è abbastanza evidente che le questioni che hanno portato alla bocciatura riguardino prima di tutto i contenuti tecnici del progetto su cui, per ben due volte, Legambiente ha presentato osservazioni dettagliate che, almeno in parte, sono state accolte dalla Regione e dalla Commissione VIA nazionale.
Speriamo che queste precisazioni possano portare un minimo di chiarezza su una questione che rischia, paradossalmente, di santificare un progetto con mille lacune (e l’imprenditore che lo ha proposto), tentando, anche in questa circostanza, di far passare un’immagine caricaturale della tutela dell’ambiente, cosa che, in questo momento, sembra far comodo a molti.
Legambiente circolo “Ignazio Zanutto” Monfalcone