Escursione: Acque e boschi della pianura
Escursione guidata di LEGAMBIENTE domenica 21 maggio 2017
Boschi di Muzzana del Turgnano (UD) e di Alvisopoli (presso Fossalta di Portogruaro)
Durante il lungo periodo medievale il territorio della bassa pianura, cioè al di sotto della linea delle risorgive, tra Trieste e Venezia, era di fatto impraticabile, essendo caratterizzato da fitti boschi planiziali su di un terreno intriso d’acqua e paludoso per gran parte dell’anno; erano zone quasi disabitate, soltanto Grado e Caorle, città costiere collegate via mare a Venezia, avevano una qualche rilevanza. Ancor oggi questi territori sono poco abitati rispetto alla pianura più interna,
ma dei vasti boschi di un tempo rimangono pochi lembi non collegati tra loro, sparsi tra i vasti seminativi.
Visiteremo due di questi boschi rimasti: la “Selva di Arvonch” a sud di Muzzana del Turgnano (UD), ed il bosco di Alvisopoli, presso Fossalta di Portogruaro (VE). Diciamo subito che non si tratta di boschi primigeni, bensì in entrambi è ravvisabile l’azione dell’uomo: meno nel primo, che è uno dei lembi rimasti dell’antica foresta, più nel secondo, che nasce con la creazione di Alvisopoli, insediamento “modello” della famiglia Mocenigo di Venezia.
I boschi a sud di Muzzana, come detto, sono lembi di un’antica foresta, le cui specie vegetali sono tuttora presenti; sono costituiti da latifoglie anche di alto fusto, tra le quali soprattutto noteremo il carpino bianco e diverse querce tra cui grandi farnie. Percorreremo un anello, che ci porterà all’interno dell’ombroso bosco e ai suoi margini, dove il bosco è delimitato da ampie superfici coltivate.
Alvisopoli è invece una creazione artificiale, una sorta di insediamento agricolo “utopistico”, creato all’inizio dell’ottocento per iniziativa di Alvise, Lucia ed Alvisetto Mocenigo. Sulla vita di Lucia Memmo, moglie di Alvise Mocenigo e madre di Alvisetto, è stato di recente scritto un libro da parte di Andrea di Robilant, lontano discendente della famiglia, che ripercorre la vicenda non del tutto lineare della famiglia e della creazione di Alvisopoli. Oggi il paese esiste ancora e mantiene la sua fisionomia particolare, anche se la villa comprende ora alloggi dell’Ater ed è difficilmente ravvisabile il disegno della bonifica; rimane però intatto, anche se alquanto degradato, il parco dietro la villa, ovvero il bosco di Alvisopoli; si tratta di una creazione artificiale, secondo il gusto del giardino romantico o “all’inglese” tipico del primo ottocento, ma che conserva i caratteri del bosco planiziale della zona prima della bonifica avviata con grandi sforzi dalla protagonista di questa vicenda: troviamo infatti le acque di risorgiva e gli alberi di alto fusto che caratterizzavano tutte queste zone. Attualmente questo prezioso lembo di foresta è minacciato dalla costruzione della terza corsia dell’A4, che già lambisce il bosco, ma pare venga salvato proprio in virtù del valore naturalistico del bosco, nel quale troviamo specie di valore, tra le quali una particolare rosa creata da Lucia, la “rosa moceniga”.
Tra le due visite, la prima al mattino, la seconda al pomeriggio, ci fermeremo per un pranzo conviviale presso l’agriturismo Zaglia di Precenicco di Latisana, azienda a basso impatto ambientale, che produce soprattutto ottimi vini.
NOTE ORGANIZZATIVE: Ritrovo ore 8.45 al parcheggio del quadrivio di Opicina (quello all’angolo verso Banne) (https://goo.gl/maps/n6ukNWEN1EB2)o alle 10.00 davanti al Monumento ai Caduti nella piazza San Marco di Muzzana del Turgnano. A metà dell’escursione sara’ possibile pranzare presso l’agriturismo Zaglia previa prenotazione a info@legambientetrieste.it o telefonando ai num. 3287908116 o 3297633250 entro giovedi’ 18 maggio.