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Legambiente: bene la variante al PRGC del Comune di Grado che chiude con la cementificazione

Legambiente: bene la variante al PRGC del Comune di Grado che chiude con la cementificazione

GradoLegambiente valuta favorevolmente l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Grado della “VARIANTE ALLA COMPONENTE STRUTTURALE DEL Piano Regolatore Comunale”. Il sostanziale ridimensionamento delle volumetrie nelle zone ex Cavarera (Zamparini City) e Sacca dei Moreri (Grado 3), progetti che Legambiente è impegnata ad ostacolare fin dal 2010, segna un passaggio fondamentale per chiudere definitivamente un capitolo che, con una vasta urbanizzazione, avrebbe determinato una vera e propria devastazione paesaggistica ed un enorme, immotivato, consumo di suolo.

Sulla ex Cavarera la variante prevede un intervento molto diverso dal progetto della cosiddetta “Zamparini City” e cita testualmente: “in alternativa alle attuali dense e concentrate previsioni volumetriche, una infrastrutturazione leggera preferibilmente per scopi turistico/ricettivi all’aria aperta, da realizzarsi secondo i principi di reversibilità ed integrazione ambientale”. Per quanto riguarda la Sacca dei Moreri, la variante stabilisce una drastica riduzione delle volumetrie, che verrebbero più che dimezzate. Le dimensioni gigantesche dell’intervento, complice anche la crisi edilizia, sono state considerate decisamente irrealistiche. L’intera area dovrà quindi essere soggetta ad un drastico ripensamento, si potranno aprire così nuove prospettive e potenzialità……destinazioni d’uso pertinenti al turismo, con volumetrie complessive più contenute rispetto all’attuale… una consistente quota di ricettività all’aperto, come peraltro indicato nel piano struttura. Riteniamo quindi che le norme di salvaguardia approvate a Grado costituiscano un atto dovuto (e coraggioso) da parte dell’Amministrazione comunale di Grado, coerente con l’opposizione ad entrambi i progetti fatta da Legambiente e da Liber@ negli anni. Con questo nuovo atto, si traduce finalmente in pratica il principio, troppo spesso disatteso, del contenimento del consumo di suolo; i progetti che oggi subiscono un deciso ridimensionamento, rischiavano al contrario, di spalancare la porta alla speculazione edilizia interessata solo a costruire più metricubi possibili in tutto lo spazio disponibile, snaturando del tutto le preziose caratteristiche dell’Isola del Sole.