Riserva naturale Foce Isonzo: Perco sbaglia
Legambiente: inaccettabili le parole di Fabio Perco. Così contribuisce allo smembramento della Riserva Naturale Foce Isonzo
In merito all’articolo del 25 settembre dal titolo “Perco: I diportisti non vanno sfrattati dal sito dei Caregoni”, al di là del dispiacere di vedere quanto in basso si possa scendere dal punto di vista tecnico-scientifico e culturale pur di non ammettere i propri limiti e pur di continuare a replicare sé stessi, ci preme sfatare alcune inesattezze che corrono il rischio di essere fuorvianti nel dibattito in questione.
In riferimento all’affermazione del dott. Perco “Anche da noi, in certi periodi dell’anno ci sono consistenti flussi di visitatori, e non del tutto senza conseguenze, ma questi non scorrazzano ovunque liberamente, bensì sono costretti a compiere dei sentieri ‘forzati’, peraltro schermati”, ricordiamo al dott. Perco che gran parte dei Caregoni sono compresi entro i confini della Riserva naturale da lui gestita e che dovrebbe difendere con le unghie e con i denti, invece di genuflettersi alle volontà dei politici e dei diportisti che scorrazzano ovunque liberamente.
In riferimento all’affermazione del dott. Perco “… Stando ad alcuni andrebbe fatta una norma per vietare la balneazione…” ricordiamo che in base al Regolamento della Riserva, attualmente in vigore (Art. 10 – comma 9), la balneazione è consentita nelle zone classificate come RG e RP dal Piano di Conservazione e Sviluppo, mentre la zona dei Caregoni (per la quota parte che rientra nei confini della Riserva) e la zona intorno alle isole della foce frequentate dai diportisti, ricadono nella zona RN che, per gli elevati valori naturalistici presenti, gode di un grado di tutela giustamente diverso e maggiormente restrittivo. Proprio la famigerata zonizzazione di cui si parla nell’articolo. L’importante poi è applicarla!
In merito all’affermazione “Gli uccelli non nidificano sulle onde, quindi il disturbo in quel punto è relativo”, senza entrare nel merito della tutela delle zone di nidificazione nella zona di foce, ben lungi dall’essere effettiva anche a causa del disturbo antropico (come peraltro si può leggere nei documenti prodotti dalla Riserva), vogliamo ricordare al dott. Perco che una Riserva naturale, tanto più un Sito Natura 2000, non tutela solo gli uccelli o solo la loro nidificazione. Sarebbe decisamente restrittivo e riduttivo!
Infatti, non a caso, secondo la Legge Regionale 42/1996 (Art. 2 – comma B) la Riserva naturale regionale è “un territorio caratterizzato da elevati contenuti naturali ed in cui le finalità di conservazione dei predetti contenuti sono prevalenti rispetto alle altre finalità indicate alla lettera a)”. Ricordiamo, inoltre, che in base alla Legge Regionale 7 – 21 luglio 2008 (Art. 6) “La Rete Natura 2000 costituisce un sistema coordinato e coerente di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell’Unione europea e, in particolare, alla tutela di habitat, di specie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della direttiva 92/43/CEE, nonché delle specie di cui all’allegato I della direttiva 79/409/CEE, e delle altre specie migratrici che tornano regolarmente sul territorio dell’Unione europea”.
E Guarda caso, nella zona della foce, il primo habitat prioritario di tutela per estensione è proprio il 1110 “Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina”. Importantissimo per il ruolo ecologico che svolge, in un approccio ecosistemico e non solo settariamente ornitologico.
Infine, riteniamo aberrante affermare che tanto “…la riserva si estende per 2.400 ettari e per 15 chilometri di fiume”, visto che la parte a mare con le sue problematiche e pressioni riguarda per estensione la metà della Riserva stessa e del Sito natura 2000. Diciamo piuttosto che ciò che avviene fuori dall’Isola della Cona ha un peso e un’attenzione a dir poco più relativa, anche a causa dei problemi presenti che si sarebbero dovuti affrontare da tempo e non ignorarli come si è fatto.
Insomma, crediamo non sia accettabile che il futuro della Riserva e della tutela della natura nella nostra Regione debba passare per così tanto cinismo. Sarebbe una sconfitta profondissima per tutti, anche per il dott. Perco.
Legambiente circolo “Ignazio Zanutto” Monfalcone