Legambiente Pordenone: evitare abbattimenti non necessari degli alberi e coinvolgere i cittadini per un nuovo bosco in città
I viali alberati rappresentano un patrimonio storico e ambientale molto importante: disegnano i contorni di molte città, compresa Pordenone. Per questo, per il circolo Legambiente “Fabiano Grizzo”, sarebbe necessario rivalutare le scelte sui lavori stradali, con l’obiettivo esplicito di preservare le alberature di particolare valore urbanistico.
Il più delle volte è possibile, infatti, con opportuni accorgimenti, evitare abbattimenti non assolutamente necessari. Quando invece non si può proprio salvare alcuni alberi, per l’associazione ambientalista simili decisioni devono essere condivise con la popolazione. I residenti devono essere informati delle motivazioni per cui si procede al taglio. Non c’è stato invece un reale dialogo con i cittadini pordenonesi, nel caso del piano di abbattimenti pianificato dal Comune. Sarebbe utile, ora, ripartire da un ragionamento documentato e condiviso sull’importanza delle alberature di età e dimensioni significative, nei vari punti della città e lungo i viali. E nel contempo bisognerebbe programmare attente manutenzioni, provvedere alla sostituzione di singoli esemplari e anche all’avvio di nuove alberature.
Esistono specifiche competenze e soprattutto una partecipe attesa di molti cittadini. Per Legambiente la gestione del verde va intesa nel suo complesso, comprendendo alberi, arbusti, siepi, prati, etc. Va considerato il patrimonio naturale che circonda la città di Pordenone, con ambienti ricchi di biodiversità, come i magredi e le risorgive e i corsi d’acqua della bassa pianura. Coinvolgendo anche altri Comuni, si potrebbero individuare collegamenti tra gli spazi verdi urbani ed extraurbani. A scala più piccola, va visto in modo unitario tutto il sistema del verde in città: dai parchi urbani alle zone prossimo-naturali come quelle adiacenti alle sponde del Noncello, dai corridoi di connessione ai viali alberati. Riducendo ancora di più la scala e concentrandosi sui quartieri, poi, per migliorarne la qualità della vita, è importante la presenza di un “verde di prossimità” fruibile, posizionato anche nelle aree più densamente costruite e abitate della città.
Di tutto questo, peraltro, c’è sicuramente evidenza negli strumenti urbanistici e nelle attività del Comune. A tutto ciò potrebbe aggiungersi un nuovo tassello: Legambiente propone all’amministrazione comunale di recuperare una delle tante aree abbandonate e degradate per farne un bosco urbano, compensando così la perdita di verde già avvenuta con gli attuali lavori in corso. Gli alberi forniscono importanti “servizi ecosistemici”, danno cioè benefici solo per il fatto di esistere: in particolare catturano anidride carbonica, responsabile del surriscaldamento globale. Una città più verde è una città più sana, dove si sta meglio e si dà un contributo alla lotta al cambiamento climatico. Questa proposta, per Legambiente, può essere un modo di ripartire con il coinvolgimento della cittadinanza, con scuole, associazioni, singoli, imprese private, in modo da ridisegnare nuove aree verdi per la Pordenone del futuro.
Gli spazi abbandonati, in città, non mancano, come ha evidenziato l’associazione ambientalista con il progetto “Amnesie urbane”, con cui ha iniziato una mappatura degli spazi vuoti, abbandonati, non più utilizzati e, appunto, dimenticati, di Pordenone. Si tratta di luoghi che hanno perso la loro funzione originaria e chiedono oggi di essere ripensati con interventi di rigenerazione urbana, che diventa anche sociale nel momento in cui si prevede il coinvolgimento attivo dei cittadini. La rigenerazione urbana può essere un modo di riappropriarsi degli spazi della città, di costruire progetti e percorsi condivisi e creativi, dal basso. E potrebbe far nascere un nuovo bosco a Pordenone.