Legambiente sulle gare di Enduro a Grado: “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”
Il 23 febbraio scorso si è svolta a Grado la 1° prova del Campionato regionale di Enduro Città di Grado. Nell’articolo, pubblicato sul quotidiano Il Piccolo il 28 febbraio 2020, si riferisce dell’avvenuto evento, che ha visto impegnati 209 partecipanti per un percorso complessivo di 130 km, appositamente realizzato tra la spiaggia di Città Giardino e la pineta presso l’Ex Lido del Carabiniere. In merito, la Giunta Comunale ha autorizzato questa manifestazione, riconoscendone il valore turistico-sportivo e le ricadute economiche che il migliaio di persone tra spettatori e motociclisti avrebbero avuto sugli esercizi pubblici della città.
È stata così concessa all’Associazione sportiva dilettantistica “Moto Club MMVV GRADO”, organizzatrice dell’evento, l’occupazione della spiaggia e della pineta. In pineta le aree occupate dalla manifestazione ricadono ampiamente nella Zona E2 – Ambito Boschivo e nella zona G1.5 – Impianti termali e per colonie del Piano Regolatore Generale Comunale. A leggere le Norme Tecniche del Piano Regolatore, la concessione di gare motoristiche fuori strada non è assolutamente prevista in queste aree, in modo particolare per la Zona E2.
Anche gli atti sovraordinati a quelli comunali si pongono l’obiettivo di tutelare la Pineta. Essa si trova infatti compresa tra il sito Natura 2000 “Laguna di Marano e Grado” e il sito Natura 2000 “Valle Cavanata e Banco Mula di Muggia”, oltre ad essere uno degli ultimi lembi non ancora antropizzati presenti sull’isola. Viene quindi riconosciuto il suo ruolo fondamentale quale corridoio ecologico e proprio per questo viene stabilito che “ogni intervento o variazione urbanistica nella zona del Bosco di Grado tra Valle Artalina e Banco Mula di Muggia venga sottoposto a Valutazione di incidenza (VINCA), con lo scopo di mantenere e ripristinare la funzione di corridoio tra i due siti”. Tra le attività che vanno sottoposte a VINCA vi sono proprio le “piste per corse e prove di automobili, motociclette ed altri veicoli a motore”.
Dagli atti disponibili risulta che l’iniziativa è stata invece autorizzata dal Servizio Biodiversità della Regione con una semplice procedura di verifica di significatività, atto che, peraltro, non viene richiamato né nella Delibera di Giunta Comunale né nell’Ordinanza Dirigenziale. Inoltre, l’autorizzazione non sembra assolutamente valutare l’incidenza della gara di Enduro sulla Pineta nella sua funzione di corridoio ecologico tra la laguna e il mare, ma l’eventuale incidenza sulla Laguna, da un lato, e sul Banco della Mula di Muggia dall’altro.
È talmente tutto paradossale che ci chiediamo a questo punto se il tracciato realizzato all’interno della Pineta sia stato realmente autorizzato e oggetto di verifica o non si sia trattato piuttosto di un abuso. E nel caso se le autorità competenti e la Forestale ne sono a conoscenza.
Altrimenti, appare del tutto inutile che, in ottemperanza a norme europee, nazionali e regionali, ci si adoperi per tutelare aree naturali e semi-naturali, e che le associazioni ambientaliste e i cittadini si prodighino per difendere quel poco di natura che ancora rimane, se poi a un’associazione sportiva dilettantistica si permette di stravolgere e vanificare tutto il lavoro.
All’inizio della legislatura avevamo segnalato l’opportunità di rafforzare la tutela di questo tratto di Pineta, chiedendo all’Amministrazione comunale di attivarsi per l’istituzione di un biotopo specifico. Alla Giunta e agli Assessori competenti questo provvedimento sembrava superfluo, assicurando che l’ambito era già sufficientemente tutelato dalle norme esistenti. Norme che, alla prova dei fatti, non sono servite a niente, anzi l’utilizzo della Pineta e della spiaggia come pista da corsa per centauri è stato addirittura patrocinato e finanziato dal Comune.
Come associazione non riteniamo giusto che danni ambientali del genere, testimoniati da innumerevoli foto e video, passino inosservati, o, addirittura, che vengano normalizzati per mancanza di sensibilità ambientale o peggio per inaccettabile superficialità o incompetenza. Chi gestisce uno dei territori più rilevanti e importanti a livello naturalistico della nostra Regione dovrebbe avere ben altre prospettive, se veramente vuole delineare, come sostiene, un futuro diverso.
Proprio per questo abbiamo inviato una lettera chiedendo spiegazioni al Sindaco e restiamo in attesa di una risposta.
Legambiente circolo “Ignazio Zanutto” APS Monfalcone