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Legambiente: urgente un piano del verde urbano per Gorizia

La scorsa settimana le neo presidente e segretaria del Circolo Legambiente Gorizia hanno avuto un lungo incontro per uno scambio d’idee con l’Assessore all’ambiente del Comune di Gorizia. I temi trattati hanno riguardato le possibili modalità per tutelare i gelsi secolari dell’area rurale del quartiere di Montesanto e vari aspetti della gestione del verde nel Comune di Gorizia.

Purtroppo il Circolo ha dovuto prendere atto del fatto che l’Amministrazione comunale non intende presentare domanda per includere i gelsi dell’area rurale del quartiere di Montesanto nell’elenco degli alberi monumentali della Regione in quanto di proprietà esclusivamente di privati e che ritiene di tutelarli sufficientemente limitando la possibilità di espansione edilizia in quella parte della città.

Inoltre l’Assessore afferma di non avere le risorse necessarie per redigere un Piano del verde urbano per la città (come raccomandato da un recente decreto del Ministero dell’Ambiente), cosa che invece consentirebbe di inquadrare in un’ottica di lungo periodo la politica di gestione del grande patrimonio vegetale presente sul territorio in funzione di tutela, valorizzazione e soprattutto di adattamento ai cambiamenti climatici. L’assessore ha comunque confermato che esiste un regolamento di polizia rurale, risalente agli anni ‘30 e tuttora in vigore (ma di cui non si è offerto di fornire il testo e che il Circolo, nonostante annose ricerche, non è mai riuscito ad ottenere). Questo strumento è necessario per definire e disciplinare la gestione delle aree rurali, le colture e gli allevamenti presenti, gli usi del suolo, di strade e acque pubbliche. Ha quindi menzionato l’intenzione di disciplinare con un unico regolamento di polizia municipale anche gli aspetti rurali e del verde urbano mentre, per gli aspetti relativi alla tutela vera e propria del verde pubblico e del paesaggio, si farà ricorso a norme da includere nel prossimo piano regolatore, che si trova ancora nella fase di consultazione e di cui si dovranno precisare le linee d’indirizzo.

Legambiente, in quanto associazione ambientalista impegnata nella difesa del territorio inteso nel senso più ampio del termine, non può far altro che esprimere la propria insoddisfazione per il fatto che chiede senza successo da 10 anni al Comune di elaborare un piano del verde e un regolamento volti a tutelare e indirizzare la “città giardino”. Infatti, se il settore pubblico gestito dal Comune è dotato di una buona gestione, preoccupa molto quanto si verifica sul suolo privato, laddove spesso gli interventi hanno rimosso specie arboree di pregio, senza provvedere al reimpianto come previsto dalla normativa vigente.

Inoltre Legambiente ha ribadito la necessità che il Servizio del verde pubblico venga potenziato e che le sue competenze vengano sempre coinvolte nelle opere pubbliche. Non si sarebbero, così, verificati errori come quelli della rinnovata piazza del Duomo dove i progettisti hanno scelto specie non idonee all’ambiente urbano come le betulle, che non produrranno ombra e sono altamente allergeniche, o come i due lecci posizionati in modo errato sotto i lampioni.

Legambiente continuerà a formulare le proposte che riterrà più opportune per orientare la politica di tutela del verde cittadino, non solo tramite lo strumento del futuro piano regolatore ma anche nei modi che riterrà più incisivi per cercare di evitare che si ripetano in futuro situazioni di pericolo e incuria come quelle che si sono verificate recentemente (e che permangono) sui cantieri che riguardano in particolare l’area rurale del quartiere di Montesanto.

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