Monitoraggio dei rifiuti lungo il Noncello: Legambiente Pordenone e Canoa Club Naonis impegnati insieme in una campagna nazionale di citizen science
Tra i volontari che sono scesi in acqua per la pulizia del fiume Noncello, lo scorso aprile a Pordenone, c’è stato anche il campione olimpico Daniele Molmenti, presidente onorario del Canoa Club Naonis. L’iniziativa, promossa dal circolo Legambiente “Fabiano Grizzo” assieme al club dei canoisti, rientra nella campagna di Legambiente nazionale Spiagge e fondali puliti, che da quest’anno si apre anche al monitoraggio dei rifiuti lungo i corsi d’acqua: di qui infatti arriva molta immondizia che poi finisce in mare, a partire dalle microplastiche.
Una bicicletta, una moto giocattolo, un mucchio di vaschette di alluminio (forse derivanti da pause pranzo da asporto) e, come sempre, enormi quantità di plastica: è il primo bilancio delle due pulizie-monitoraggio realizzate in acqua e a terra, a due passi dal centro cittadino, sotto il ponte di Adamo ed Eva, e lungo una roggia presso il castello di Torre.
«I due interventi di pulizia del fiume sono stati i primi che abbiamo organizzato in presenza, sebbene con pochi soci, dopo il lungo stop dovuto alle norme di contenimento della pandemia», afferma Martina Bellucci, vicepresidente del circolo Legambiente. «Abbiamo voluto ripartire dal Noncello anche per dare un segnale alla città, per far comprendere l’importanza di tutelare un patrimonio naturale unico, in ambito urbano. Serve una maggiore consapevolezza di quello che è un vero e proprio polmone verde in città. Inoltre, i fiumi sono purtroppo diventati anche i corridoi verso il mare per i rifiuti e gli inquinanti e monitorare le loro rive è altrettanto importante quanto monitorare i rifiuti spiaggiati».
L’iniziativa di pulizia è coincisa tra l’altro anche con i lavori per la riqualificazione del Sentiero delle operaie, che le associazioni ambientaliste hanno fortemente contestato proprio perché hanno compromesso una delle aree con il maggior numero di habitat naturaliformi, formatisi negli ultimi cinquant’anni.
Dalla pulizia in acqua, realizzata in canoa in prossimità dell’ingresso di due rogge nel fiume a monte e a valle del Ponte di Adamo ed Eva, si è osservato come gli interventi per il completamento del sistema fognario cittadino (in seguito alla procedura di infrazione comunitaria che interessava anche Pordenone) stanno dando i loro frutti e ridotto è l’apporto dei rifiuti derivanti dai reflui. Preoccupa invece l’abbandono di una grande quantità di immondizia lungo i fossi, nei passaggi pedonali e vicino ai cassonetti, anche dovuto dall’uso di contenitori e imballaggi per l’asporto.
Seguendo un rigoroso protocollo scientifico in fase di sperimentazione, per effettuare il monitoraggio i volontari del circolo hanno delimitato un’area lunga cento metri lungo il fiume e catalogato i rifiuti raccolti con l’ausilio di un elenco che comprendeva le tipologie di rifiuti più presenti nell’ambiente. I dati sono stati poi inviati all’ufficio scientifico nazionale di Legambiente e ora si attendono i risultati dei monitoraggi effettuati in tutta Italia per un bilancio complessivo dell’iniziativa.