Inaugurato il cartellone “Le antiche rogge isontine”
Il 5 giugno a San Canzian d’Isonzo è stato inaugurato il cartellone “Le antiche rogge isontine” ultimo atto del progetto “Gli ecosistemi e le acque dell’isontino”, proposto da COOP Alleanza 3, cui il nostro circolo ha contribuito con l’organizzazione di due interessanti conferenze ed una escursione in biciclette nel territorio attraversato dal nostro fiume, nel 2019.
Questa iniziativa è stata anche la prima che ci ha visto come partner del progetto del Comune di San Canzian d’Isonzo, “Isonzo fiume di acqua storia e bellezza”, in una perfetta assonanza sotto il profilo storico, del paesaggio e naturalistico.
Il pannello della bacheca riporta una mappa del territorio isontino elaborata da Alfio Scarpa sulla base dell’impianto topografico del catasto austriaco del 1818, e note informative sull’antica idrografia ricavate in gran parte da testi scritti da Renato Duca e Renato Cosma, che hanno presenziato e portato il loro saluto.
Era nostra intenzione rendere evidente la trasformazione della rete idrografica avvenuta in seguito alle bonifiche degli anni 1925-’35 che, se da una parte ha permesso lo sviluppo agricolo e estirpato la malaria, che colpiva pesantemente la popolazione, d’altra ha cancellato gli aspetti più peculiari della pianura. Essa infatti non è stata caratterizzata solo dal divagare fiume Isonzo, ma anche dalle numerosissime rogge di risorgiva che sgorgavano dal suolo in polle ampie circondate da una ricca vegetazione, determinando una ricchezza incredibile di ambienti legati alle acque dolci: polle o bujoni, rii, paludi, boschi igrofili… un paesaggio scomparso ma che può essere fatto rivivere almeno in piccola parte, conservando ciò che rimane, come è stato fatto per i biotopi delle Risorgive degli Schiavetti e del rio Cavana, riuniti nella Zona Speciale di Conservazione Cavana di Monfalcone, e la Quarantia, inserita nella Riserva Naturale Fiume Isonzo, ma anche ripristinando dove è possibile la naturalità di cui rimangono poche tracce.
Una di queste è la Roggia di San Canzian, che abbiamo esplorato nella eco-escursione seguita all’inaugurazione del pannello, con un nutrito gruppo di persone guidate da Pierpaolo Merluzzi e Sergio Paradisi. La roggia, pur essendo stata ricalibrata dalle opere di bonifica, mantiene un elevato stato di naturalità in alveo; non si può dire lo stesso per le sponde, coltivate per lunghi tratti fino al bordo della scarpata, quasi completamente prive di margine boscato e di filtro vegetazionale rispetto le coltivazioni circostanti. Ciò causa gravi danni all’ecosistema acquatico, soprattutto alla fauna che non trova riparo e cibo, aggravati dalla immissione in anni recenti di specie alloctone come la trota fario: tale pratica oggi è vietata, ma ha causata la scomparsa di specie minori locali, come il cobite mascherato, il panzaruolo, la lampreda padana, ed anche l’anguilla.
Alle numerose autorità presenti all’inaugurazione, il Sindaco Fratta, gli assessori Alessio e Moimas, il presidente del Consorzio di Bonifica Pianura Isontina Lorenzon, sono state anticipate delle proposte di ripristino naturalistico di questa roggia, che verranno formalizzate anche a seguito dell’iniziativa odierna, e alla loro dichiarata disponibilità di agire a tutela dell’ambiente e della biodiversità. In particolare si dovrebbe creare una fascia di rispetto lungo i bordi della roggia, dove sia interdetta la pratica agricola e lo sversamento di prodotti chimici, dove venga ricostruita una fascia alberata e arbustiva ad ontani e salici, e vengano messe in atto pratiche virtuose di gestione di canali, fossi e rogge a salvaguardia della biodiversità.