Lettera aperta sulla Pineta di Cattinara
Sulla Pineta di Cattinara, spicchio di natura dove rilassarsi e portare l’amico cane e dove si fanno lezioni agli alunni della vicina scuola, che i residenti della zona difendono con determinazione dall’abbattimento, si è aperto un doveroso e ampio dibattito.
Per Legambiente quell’Oasi Verde, minimale ma l’ultima ancora presente nella zona, sin qui salvata dai ripetuti e pesanti interventi di urbanizzazione che l’hanno circondata di cemento, va mantenuta ben viva.
“Ma sono soltanto 440 alberi”, dicono i progettisti del parcheggio, da costruire proprio lì, “e sono previste compensazioni”. Già, alberi sulla scarpata che impiegheranno almeno vent’anni per raggiungere le dimensioni adulte, bora permettendo…
Chi ha facoltà di decidere sull’uso dei territori sa che per impedire la catastrofe climatica, l’Italia ha sottoscritto l’obiettivo giuridicamente vincolante dell’azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2050. Il progetto europeo LifeTerra, basato su dati scientifici di sequestro naturale di CO2, indica l’obiettivo della messa a dimora di 3 miliardi di alberi entro il 2030, di cui 500 milioni in Italia.
La nostra città, non unica, purtroppo, sembrerebbe non amare gli alberi, se dopo 29 anni dalla Legge 113/92 (un nuovo albero per ogni nato) si devono ancora individuare le aree di piantumazione!
Ecco, questa mentalità, che ogni minuto ruba alla Natura aree pari a quattro campi di calcio, va immediatamente cambiata: è in gioco la vita sul pianeta!