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Legambiente: mobilità sostenibile al palo da 15 anni

Legambiente: mobilità sostenibile al palo da 15 anni

Legambiente Gorizia da oltre 12 anni si occupa in maniera continuativa di mobilità sostenibile a Gorizia, con proposte e iniziative. Visto il dibattito aperto in questi giorni sui media locali riteniamo di dover dire qualcosa. Il dato di fatto è che l’Amministrazione è stata sempre poco ricettiva e l’evidenza è sotto gli occhi di tutti, anche con il recente pasticcio di Corso Italia. Alla fine a farne le spese è stata la ciclabile che non c’è più costringendo a usare la carreggiata, con maggiori rischi per tutti.

Già nel 2010 Legambiente presentò pubblicamente un fascicolo con proposte per realizzare una rete ciclabile urbana pensata per mettere in sicurezza i percorsi e collegata al contesto territoriale (es: ciclabili di Nova Gorica, o quelle del Preval più con finalità turistica) che prevedeva oltre che una serie di itinerari anche un cicloposteggio coperto per la stazione FS, una cartellonistica ed altre cose utili. Proprio il cicloposteggio coperto era stato anche oggetto dell’incontro richiesto da Legambiente col Sindaco Ziberna appena eletto nel 2018. Ebbene, con la riqualificazione del piazzale della stazione i posteggi bici sono stati addirittura ridotti, e ancora oggi le bici vengono a decine agganciate ai pali nei dintorni. Nessuna traccia del cicloposteggio nemmeno nel nuovo parcheggio presso la ex rimessa dei tram. Insomma bastava poco e nemmeno quello è stato fatto.

Il Comune non ha mai nemmeno aggiornato il Piano urbano del traffico, che è un obbligo di legge, il ché in 15 anni di governo della stessa coalizione è già molto grave. Legambiente da 12 anni chiede un piano per la mobilità ciclabile appunto, ma sebbene sia diventato uno strumento normato dal 2018, come Biciplan, ancora non c’è. Francamente che l’amministrazione uscente ne parli dicendo che si sta facendo, a ridosso delle elezioni, è sconveniente. Il tempo c’era e non è stato fatto.

 

Ricordando poi che le ciclabili del GECT essendo poste a di fatto fuori dall’area urbana hanno poco a che vedere con la mobilità sostenibile dei cittadini. Per altro ci chiediamo quanto sia sostenibile realizzare una ciclabile in via dei Cordaioli dove il traffico è bassissimo e abbattendo pure due alberi sani di bell’aspetto; tanto paga Pantalone. Tra i dati utili vale la pena ricordare che l’estensione dei percorsi ciclabili/pro capite è molto bassa se raffrontata ad altre città simili, come emerso dal nostro rapporto nazionale Ecosistema Urbano. Nel frattempo l’offerta di trasporto pubblico è rimasta pressoché stazionaria dal 2004 e il tasso di motorizzazione è pure cresciuto. Sorvoliamo sul sistema cervellotico per iscriversi al bike sharing, quando nella maggior parte delle città moderne – come nella vicina Nova Gorica – si fa tutto dallo smartphone, mentre a Gorizia bisogna fare un bonifico e recarsi in un ufficio di persona.

Più ciclabili significa meno inquinamento, più sicurezza, più vivibilità della città e anche più turismo di qualità. Non è un tema di destra o sinistra, ma della città! Confidiamo quindi che sia oggetto di ampi dibattiti, e che diventi centrale per la prossima amministrazione con azioni concrete e organiche.

In allegato alcune significative foto delle bici in stazione ferroviaria parcheggiate ovunque causa carenza spazi, e della stazione del bike sharing di Piazza della Vittoria, dove su 14 stalli ben 10 sono fuori uso.

           

 

                   

 

                   

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