Via dei Cordaioli: laboratorio per i lavori futuri; dagli errori si può imparare
Martedì 12 luglio 2022 alcuni soci e la presidente di Legambiente Gorizia APS, in presenza del Dirigente dell’Ufficio e dell’Assessore all’ambiente, di tecnici del settore e di un rappresentante di Legambiente FVG, hanno incontrato il responsabile della gestione del Verde urbano del Comune in relazione alle interferenze dei lavori per la realizzazione della pista ciclabile in via dei Cordaioli che mette a rischio la sopravvivenza di decine di alberi che formano il viale soggetto a vincolo urbanistico.
Nel corso dei decenni il viale alberato storico di via dei Cordaioli (si stima che gli olmi siberiani possano avere un’età compresa tra i 60 e i 70 anni circa) è stato sottoposto a reiterate capitozzature e probabile danneggiamento degli apparati radicali, che hanno compromesso il loro stato di salute e la stabilità. Più recentemente, la progettazione per la pista ciclabile GECT appare realizzata senza tenere in debita considerazione la presenza degli alberi e gli scavi eseguiti per la realizzazione della pista hanno ulteriormente compromesso l’apparato radicale degli olmi.
Un agronomo arboricoltore è stato incaricato di effettuare la valutazione di stabilità degli alberi situati a fianco della pista ciclabile al fine di definire lo stato di sicurezza dell’alberata ed gli abbattimenti necessari per salvaguardare la pubblica incolumità.
La delegazione di Legambiente ha chiesto che l’amministrazione comunale verifichi eventuali responsabilità per il danneggiamento degli apparati radicali del filare. In particolare, la presenza degli alberi è stata valutata nel progetto? Quali accorgimenti tecnici sono stati adottati in fase di scavo per evitare danni al patrimonio arboreo del viale che è soggetto a vincolo urbanistico?
Legambiente ha evidenziato ancora una volta che la tutela e la gestione del verde pubblico richiede regole precise e norme tecniche che garantiscano la sostenibilità e l’economicità di gestione: una buona gestione fa anche risparmiare. Invitando con ciò l’amministrazione a dotarsi di tutti gli strumenti di gestione previsti dal Decreto ministeriale 10 marzo 2020 di approvazione dei Criteri Ambientali Minimi per la gestione del verde pubblico, fra cui il Regolamento del Verde e il Piano comunale del Verde. La crisi climatica impone, fra l’altro, un piano di gestione finalizzato ad aumentare la resilienza del patrimonio arboreo ed il potenziamento dei suoi servizi ecosistemici.
Legambiente ha dimostrato apprezzamento per la volontà di confronto dimostrata in questo frangente dall’amministrazione e per gli impegni assunti dall’assessore all’ambiente in merito all’applicazione immediata del principio di compensazione (al 120%) degli alberi che risulterà necessario abbattere ora e in futuro, all’adozione del regolamento comunale del verde che dovrà recepire i principi di gestione e le norme tecniche di cui si è parlato ed anche ad incrementare le opportunità di confronto con i cittadini e con le associazioni presenti sul territorio.