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Puliamo il Mondo al Parco Basaglia con gli studenti della Scuola Ascoli

Puliamo il Mondo al Parco Basaglia con gli studenti della Scuola Ascoli

Ricorre quest’anno la trentesima edizione di Puliamo il Mondo, campagna nota in tutto il globo con il nome di Clean up the World, un’iniziativa nata spontaneamente sotto i principi di rispetto per l’ambiente e solidarietà.

Sedici studenti della classe seconda della  Scuola Media G.I. Ascoli, su proposta e grazie alla sensibilità ambientale da parte delle loro professoresse, venerdì 21 Ottobre hanno partecipato alla giornata ecologica organizzata dal Circolo Legambiente di Gorizia APS presso il parco Basaglia.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con i volontari della Croce Rossa Goriziana, alcuni volontari del Presidio Libera ”Marcella di Levrano“ di Gorizia e degli Scout Agesci Gorizia 3, ha visto  la partecipazione anche della nostra socia Professoressa Sonia Kucler.

Dopo i saluti di consuetudine da parte dei responsabili dei gruppi partecipanti e alla presenza anche di rappresentanti del personale della Direzione di ASUGI (Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina), consegnate pettorine, guanti e muniti di sacchi, i ragazzi, divisi in quattro gruppetti, hanno ripulito gran parte delle aeree del parco. Partendo dal parco storico fino ad arrivare alla colonia agricola, guidati dai nostri volontari, hanno trovato varie tipologie di rifiuti: residui vari di materiale plastico, lattine, cartine di caramelle, mascherine, fazzoletti di carta, batterie e una cinquantina di sigarette, qualche bancale di legno abbandonato.

Nella seconda parte della mattinata, i ragazzi, trovatisi alla chiesetta per una tappa ristoratrice, hanno avuto modo di ascoltare la professoressa Sonia Kucler, nota storica paesaggista di Gorizia , che ha parlato loro della nascita e dell’evoluzione del sito.

Il racconto:

L’attuale parco Basaglia, di valenza storico-culturale e paesaggistico-ambientale, risale al primo decennio del ‘Novecento quando venne costruito il manicomio provinciale (“Irrenanstalt – Franz Joseph I”)  che accoglieva i malati di mente in un contesto paesaggistico e terapeutico di notevole importanza per le cure psichiatriche dell’epoca.

Nel 1933, dopo le devastazioni della Prima Guerra Mondiale, si procedette con il  restauro delle strutture sanitarie e dei giardini. In seguito, nell’arco di numerosi decenni, il sito vedrà alternarsi varie vicissitudini, legate per lo più ad una gestione caotica da parte di svariati amministratori.

Nel tempo, attraverso una naturale evoluzione biologica, le aree verdi hanno acquisito fertilità tanto che oggi è possibile ammirare, sia nel giardino storico che nelle aree verdi adiacenti,  essenze arboree uniche sia per dimensioni che per diversità di specie.

Inoltre, nel parco, meta di piacevoli passeggiate nel silenzio offerto dal luogo, si possono notare anche lepri, scoiattoli, e svariate specie di uccelli.

Il parco può essere a tutt’oggi definito come “un libro aperto sulla rigenerazione del suolo da leggere con attenzione e rispetto”.

Per questo sarebbe importante, per tutte le generazioni future e non, mantenere il più possibile inalterato questo “libro aperto” fruibile da parte di tutti per godere del benessere estetico e sensoriale offerto dal parco.

Notevole è stato l’interesse dimostrato da parte degli studenti, che hanno formulato anche alcune domande in modo pertinente relativamente al contesto.

Conclusa la mattinata, sono state consegnate alle insegnanti alcune schede per effettuare in classe la catalogazione dei rifiuti ritrovati.

Si è constatato che l’abbandono dei rifiuti, problematica sempre tristemente attuale, come dimostrano i dati dell’indagine “Park Litter” di Legambiente, è un fenomeno costante e  va affrontato continuando a promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione, specialmente rivolte ai più giovani, nonché iniziative di cittadinanza attiva, come da 30 anni propone “Puliamo il Mondo”. Un modo semplice ma efficace per proteggere l’ambiente e contrastare la maleducazione, soprattutto nei luoghi del cuore, come il nostro parco Basaglia di Gorizia.