Giro d’Italia – Tappa al Monte Lussari – una lettera aperta per evidenziare criticita` e proposte
Le sottofirmate associazioni avevano a suo tempo espresso la loro contrarietà alla tappa del giro d’Italia sul Monte Lussari. Non certo per contrarietà al ciclismo, anche agonistico, ma per le caratteristiche ambientali, paesaggistiche, storiche e religiose del Monte Lussari.
Il bisogno di spettacolarizzazione, tipico del tempo che stiamo vivendo, cerca di andare sempre “oltre” e raggiungere mete sempre più ambiziose, spesso vulnerabili, guidate dalla bussola del business. Con molti sostenitori e sponsor. Prendiamo atto che la tappa si farà, salvo cattivo tempo che potrà creare problemi di sicurezza sul tracciato per ciclisti e spettatori. Naturalmente facciamo il tifo che tutto si svolga nel migliore dei modi. Come esercizio di responsabilità avanziamo alcune proposte per mitigare l’impatto di un evento di massa in un ambiente “fragile” :
- La cronoscalata sia “plastic free”, senza gadget e senza pubblicità all’arrivo di tappa stante
la peculiarità di quell’ambiente: lasciamo che il paesaggio, le Alpi Giulie, l’antico borgo, la
chiesa siano l’unico sfondo per tutti - Venga calcolata l’impronta di carbonio dell’evento e compensata. Segnaliamo, ad esempio,
di destinare il fondo per effettuare una sperimentazione di rimboschimento sul Carso
devastato dagli incendi. Il ciclismo è amico del clima.
Ci piacerebbe conoscere i dettagli organizzativi e logistici: servizi igienici, la gestione rifiuti, la sicurezza sul tracciato anche in relazione alla regolamentazione dei flussi e le azioni di sensibilizzazione di spettatori. Pensiamo che questo non sia nelle vostre corde. Lo avreste già fatto. Di certo verificheremo gli esiti del post-evento. Ai ciclisti impegnati nella durissima cronoscalata chiediamo di non gettare oggetti a terra. La terra è sacra. Il gesto visto da migliaia di persone è fortemente diseducante. Il ciclismo è amico dell’ambiente.
Esprimiamo il nostro plauso per il tratto di cronoscalata effettuato lungo la ciclabile Alpe Adria. Certo, saremmo stati ancora più contenti se la solerzia e la velocità con cui è stata cementata la vecchia strada forestale, fosse stata impiegata anche per completare la ciclabile FVG1 ferma da 6 anni alla stazione di Moggio.
Per concludere … noi crediamo che la bicicletta sia amica di un futuro desiderabile. Così come lo sono i paesaggi, i torrenti, i pilastri di roccia, il legno che suona, un fiore e un bimbo. La saggezza abita il limite, che accende il desiderio di preservare ciò che ci è caro.
In attesa di Vostre determinazioni.
Le associazioni
Fiab Udine – aBicitUdine
Italia Nostra FVG
Legambiente FVG
WWF FVG
Questa lettera aperta è stata inviata al Presidente della Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia, all’Assessore all’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, all’Assessore alle attività produttive e turismo, all’Assessore alla protezione civile, all’Arcivescovo della Diocesi di Udine, al Presidente dell’UTI della Val Canale-Canal del Ferro, ai Sindaci dei Comuni di Tarvisio e Malborghetto Valbruna, alle Parrocchie di Tarvisio-Camporosso e Malborghetto Valbruna, al Direttore di RCS SPORT
Udine, 28 aprile 2023