Via libera dal Parlamento Ue alla Legge sul Ripristino della Natura. Legambiente: “Una buona notizia che conferma la strategia del Green Deal europeo”
Via libera al Parlamento Ue alla Legge sul Ripristino della Natura. Vince la natura e il Green Deal, sconfitta la destra contraria alla tutela della biodiversità
Legambiente: “L’approvazione della legge sul ripristino della natura è una buona notizia, conferma la strategia del Green Deal europeo.
Ora l’Italia ripensi la propria posizione in vista dei negoziati del Consiglio con il Parlamento per l’adozione finale della legge”
Il Parlamento Europeo ha approvato a maggioranza la legge sul ripristino della natura (Nature restoration law) confermando che la direzione del Grean Deal Europeo è quella giusta, sconfiggendo i parlamentari di destra che, spalleggiati dalle associazioni agricole e della pesca, si opponevano ad una misura necessaria per garantire la tutela della biodiversità messa a rischio dai cambiamenti climatici e da uno sfruttamento eccesivo delle risorse naturali e del mare. Una sconfitta che a livello Europeo spacca il Partito popolare di Max Weber che ha provato a rompere la maggioranza Ursula, spalleggiato anche da quei governi come l’Italia, Austria, Belgio, Finlandia, Olanda, Polonia e Svezia che avevano bocciato la norma approvata oggi dal Parlamento Europeo.
“L’approvazione della legge sul ripristino della natura – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente – è buona notizia perché conferma la strategia del Green Deal Europeo, ma per il nostro Paese apre una riflessione perché il Governo Meloni deve ripensare la propria posizione in vista dei negoziati del Consiglio con il Parlamento per l’adozione finale della legge. L’Italia sulle politiche europee non può continuare a posizionarsi dalla parte sbagliata della storia e sostenere strategie contrarie alla tutela dell’ambiente e del Pianeta, gli interessi delle imprese e dei cittadini italiani si possono garantire dialogando e migliorando le proposte della Commissione Europea”.
Di Luisa Calderaro – Ufficio stampa di Legambiente