Rapporto spiagge FVG
DOSSIER SPIAGGE in FVG
(dati estratti dalla dossier nazionale)
L’urbanizzazione della costa
In Friuli Venezia Giulia, su un totale di 111 km di costa, da Lazzaretto, frazione di Muggia, al confine con la Slovenia, a Lignano Sabbiadoro, al confine con la regione Veneto, il 55.4% risulta ormai fortemente antropizzato. Più precisamente, sono 61.5 i chilometri di costa che l’urbanizzazione ha irreversibilmente modificato, e di questi 34 km sono occupati da opere infrastrutturali (il solo porto di Trieste occupa 23 km di costa). Sono invece 6 i chilometri di paesaggi urbani che si possono considerare ad alta densità, 21.5 i chilometri di costa occupata da insediamenti con densità più bassa. I tratti ancora “integri” si distinguono tra 9.2 km di paesaggi agricoli e 40.3 km di costa con caratteri naturali.
Per quanto riguarda la morfologia della linea di costa: sono 64.7 i chilometri di spiaggia o per lo meno, di costa bassa, naturale; 17 i chilometri di coste rocciose, e 29.3 i chilometri ormai irreparabilmente artificializzati, perché occupati, con banchine, infrastrutture e riempimenti legati agli usi portuali e industriali.
Fonte: Consumo di costa | Osservatorio OPCI (paesaggicostieri.org)
Eventi meteo-idro:
dal 2010-2023 (gennaio-giugno) sono stati 11. I Comuni impattati su totale comuni costieri: 5 su 8, 62,5% che comprendono: 8 allagamenti da piogge intense, 2 danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 1 danni al patrimonio storico. Comuni più colpiti: Trieste (6), Grado (2).
Note: gli eventi più importanti: Il 15 ottobre 2014 un violentissimo temporale si è abbattuto su Trieste. In due ore si sono riversati 115 mm di pioggia allagando le zone basse della città. Una vittima è stata registrata a Muggia. L’8 settembre 2022 Trieste ha subito forti allagamenti ed il numero di richieste di soccorso ha superato quello dei possibili interventi di Vigili del Fuoco e protezione civile. Molte persone sono rimaste bloccate negli ascensori per i blackout elettrici dovuti alla forte pioggia, generata da un temporale auto rigenerante nel Golfo di Trieste. In circa 4 ore sono cadute piogge torrenziali su un’area vastissima: 162mm di pioggia accumulati a Grado, 143mm a Borgo Grotta Gigante, 134 mm a San Lorenzo Fiumicello, 133mm a Trieste (Roiano-Scorcola), 117mm a Monfalcone, 113mm a Trieste (Chiadino), 105mm a San Canzian d’Isonzo, 98mm a Prosecco, 88mm a Trieste (molo fratelli Bandiera), 77mm a Ronchi dei Legionari. (Osservatorio città clima Legambiente)
Erosione costiera 2006-2019:
Lunghezza costa naturale bassa: 66 km
Costa modificata: 18 km, 27,4% del totale
Costa in avanzamento: 11 km, 16,6% del totale (19,8% dato nazionale)
Costa in erosione: 7 km, 10,8% del totale (17,9% dato nazionale)
(fonte Ispra, Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio 2021)
A livello nazionale le coste in avanzamento corrispondono al 19,8%, quelle in erosione al 17,9%.
Aree inondabili al 2100:
Pianura Padano-Veneta (Friuli-Venezia Giulia–Veneto–Emilia-Romagna): 246 km di costa lineari totali e 5.451 km2 di aree a rischio. Il Friuli, il Veneto e l’Emilia-Romagna sono aree in grande subsidenza tettonica e indotta dall’uso di risorse (estrazione fluidi). (Fonte: Enea, Variazione del livello del mare lungo la costa italiana negli ultimi 10.000 anni)
Porto di Trieste:
Durante il ventesimo secolo il livello medio globale è aumentato alla velocità di 1.5-2.0 mm/anno, ma durante gli ultimi 30 anni l’aumento ha raggiunto circa 3 mm/anno (ARPA FVG).
Secondo le proiezioni dell’ENEA entro il 2100 migliaia di chilometri quadrati di aree costiere italiane rischiano di essere sommerse dal mare, in assenza di interventi di mitigazione e adattamento. Entro la fine del secolo l’innalzamento del mare lungo le coste italiane è stimato tra 0,94 e 1,035 metri (modello cautelativo) e tra 1,31 metri e 1,45 metri (su base meno prudenziale). A questi valori bisogna aggiungere il cosiddetto storm surge, ossia la coesistenza di bassa pressione, onde e vento, variabile da zona a zona, che in particolari condizioni determina un aumento del livello del mare rispetto al litorale di circa 1 metro.
Per il porto di TS il sollevamento è stimato a 0,98 metri (scenario peggiore), al quale va aggiunto un ulteriore metro in concomitanza del fenomeno dello storm surge. Valore di sollevamento che si dimezza considerando la scenario emissivo più virtuoso “Accordo di Parigi” (SSP1.1.9) l’aumento medio del livello del mare si attesta intorno ai 50 cm (+/- 20 cm).
Consumo di suolo FVG:
Totale consumo di suolo comuni costieri 2006 (ha): 5.794
Totale consumo di suolo comuni costieri 2021 (ha): 5.906
Incremento consumo suolo costiero 2006-2021: 1,93%
Consumo di suolo costiero su totale regione (al 2021): 9,53%
Elaborazione Legambiente su dati Ispra 2022
A livello nazionale il consumo di suolo nei Comuni costieri è pari ad oltre 420mila ettari al 2021 che corrisponde al 27% del totale di suolo consumato in Italia, con un incremento vicino al 6% rispetto al dato 2006.
Concessioni FVG:
Concessioni del demanio marittimo: 1.447
Concessioni per stabilimenti balneari: 66
Concessioni per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici: 39
Stima costa bassa occupata per concessioni: 20,3% (40,2% a livello nazionale)
(Elaborazione Legambiente su dati del Sistema informativo demanio marittimo (S.I.D.) – Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 2021)
Le concessioni per stabilimenti balneari, seppur poche in valore assoluto (66) unitamente a quelle per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici, arrivano a occupare oltre il 20% della costa sabbiosa, con Lignano Sabbiadoro a concentrarne la maggior parte (con oltre l’83% di costa occupata). La Regione FVG è una delle 5 regioni (Toscana, Basilicata, Sicilia e Veneto) che non esiste nessuna norma che specifichi una percentuale minima di costa destinata alle spiagge libere o libere attrezzate.
Acque di balneazione:
*km costa abbandonati: aree in cui ricade la foce di un fiume o di un torrente o di uno scarico che non viene campionato;
**km costa interdetti: aree in cui dal sito del Portale Acque risulta interdetta la balneazione per inquinamento.
Note di Legambiente FVG: L’innalzamento del livello del mare, l’ingressione salina e contestuali fenomeni di subsidenza, causati anche dall’insostenibile estrazione di acque dell’entroterra, rappresentano un rischio crescente sulla nostra linea di costa. Le acque di transizione della laguna di Grado e Marano risentono di queste duplici pressioni dal mare e del bacino scolante, l’inquinamento compreso. Cosa si chiede alla Regione: atti coerenti con la scelta operata dalla stessa di raggiungere la neutralità carbonica al 2045, il piano di adattamento ai cambiamenti climatici ed evitando ulteriori stress al delicato ambiente lagunare.