Audizione in regione sul tema delle aree idonee all’installazione di impianti utility scale
Il 5 marzo scorso si è svolta presso la sede del consiglio Regionale, a Trieste, l’audizione dei portatori di interesse, ivi convocati dal presidente della IV° Commissione Consiliare, Alberto Budai, per discutere sul tema delle aree idonee all’installazione di campi fotovoltaici di grandi dimensioni, i cosiddetti impianti utility scale.
L’audizione, motivata dall’emergere crescente di situazioni di tensione sociale nei territori ove questi impianti vengono realizzati, era volta a raccogliere i pareri di una moltitudine di soggetti (stakeholder) che sono chiamati variamente in gioco, quando questi impianti vengono presentati alla Regione per l’esame e l’approvazione.
Erano presenti una 50ina di persone in rappresentanza di associazioni, organi professionali, categoriali e sociali, oltre che di tutela ambientale, che si sono unanimemente dichiarati preoccupati per quanto avviene nelle nostre campagne e per i ritardi che il legislatore, nazionale e regionale, ha accumulato ingiustificatamente su questo argomento delicatissimo dal 2010 ad oggi!
Legambiente ha portato la propria posizione, contenuta nel documento allegato, con la quale si è rappresentato alla Regione, presenti gli assessori all’Energia e all’Agricoltura, l’urgenza di provvedere, anche utilizzando gli spazi concessi dalla legislazione, a definire una legge che individui le aree idonee anche in attesa di completamento dell’iter governativo per la loro individuazione.
Legambiente ha anche fatto una serie di proposte concrete su come la Regione dovrebbe gestire i rapporti con i proponenti ed implementare gli atti autorizzativi imponendo condizioni di qualità progettuale, gestione agronomica e compensazione a favore delle comunità locali come, per esempio, cedendo alle amministrazioni comunali impianti finalizzati alla costituzione di Comunità Energetiche.
Frapporre ulteriori ritardi o indugi arreca oggi un colpevole vantaggio ai proponenti degli impianti (generalmente si tratta di grossi investitori, anche esteri che nulla lasciano al territorio) che regolarmente si collocano nelle migliori campagne regionali pagando profumatamente i proprietari disposti a cederle.
E così, ad oggi, oltre 1300 ha di campagna sono stati occupati da impianti utility scale senza che nemmeno un metro quadro sia stato collocato in aree marginali, dismesse o di scarsa redditività.
Legambiente ha espresso l’invito alla Regione di individuare gli strumenti opportuni per dare priorità all’occupazione delle coperture, urbane o rurali, di tutte le aree variamente “antropizzate” (cave, discariche, aree industriali abbandonate, parcheggi, bordi stradali o ferroviari, ecc.), di tenere in conto la necessità di politiche per l’efficientamento ed il risparmio energetico, sostenendo e sviluppando l’agrovoltaico e lasciando solo marginalmente spazio all’utilizzo delle migliori aree agricole.
Purtroppo l’esito dell’audizione non è stato rassicurante dal momento che gli assessori e i funzionari presenti non hanno lasciato molto spazio a percorsi di cambiamento dello stato delle cose, sottolineando, in particolare, come aree idonee e aree non idonee costituiscano comunque, realtà usabili per gli impianti con l’unica differenza della maggiore o minor velocità di svolgimento dei rispettivi procedimenti autorizzativi.
Magro risultato e pessima prospettiva che non apre ad una tutela delle nostre campagne né ad un’inversione di orientamento circa le priorità insediative delle fonti rinnovabili sulle coperture e le aree già “antropizzate”.
Qui il Documento: Aree idonee e Transizione energetica in FVG
Qui il CS in PDF: CS – Audizione in regione sul tema delle aree idonee