Stato dell’arte della Comunità Energetica Rinnovabile Solidale di Gorizia
E’ ufficiale: l’Unità Pastorale “Porta Aperta” – delle Parrocchie di Sant’Anna, San Rocco, Sant’Ignazio e Duomo – è promotrice della prima Comunità Energetica Rinnovabile (e Solidale) di Gorizia
In gennaio è entrato in vigore il DECRETO LEGISLATIVO CACER (Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile) nr. 414 del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica).
Il d.lgs prevede di incentivare la produzione e il consumo di energia rinnovabile da parte delle COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI, da parte di GRUPPI DI AUTOCONSUMO COLLETTIVO, configurazione più snella di quella delle CER, rivolta alla condivisione dell’energia prodotta e consumata dai CONDOMINI, e di SISTEMI DI AUTOCONSUMO INDIVIDUALE di ENERGIA RINNOVABILE a DISTANZA.
In Febbraio il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) ha pubblicato le relative REGOLE OPERATIVE. Il quadro normativo è dunque completo e, al netto della necessità di apprendere e sperimentare le nuove regole, è possibile partire con le prime CERS.
A Gorizia, il cui territorio comunale ricade nel perimetro di un’unica cabina di distribuzione primaria, l’Unità Pastorale “Porta Aperta”, che raggruppa le parrocchie di Sant’Anna, Sant’Ignazio, San Rocco e Duomo, in seguito anche a varie iniziative di carattere divulgativo di Legambiente Gorizia APS, si è assunta l’onere di svolgere il ruolo di PROMOTRICE per la costituzione di una CERS per tutto il territorio cittadino.
Potenziali membri della comunità in qualità di consumatori, produttori o prosumer di energia elettrica rinnovabile possono fornire i propri dati (entro il 21 giugno 2024) riguardanti l’ultima bolletta ricevuta dal proprio fornitore e, se in possesso di impianto fotovoltaico, l’anno di installazione, se è stato collegato alla rete prima o dopo il 24 Gennaio 2024, la sua potenza in KW, se si dispone di impianto di accumulo e sua potenza ed eventuali contributi ricevuti (non tutti sono compatibili con l’appartenenza a una CER).
L’Unità Pastorale ha incaricato APE FVG (Agenzia per l’Energia del Friuli Venezia Giulia), che alla luce dei dati raccolti, effettuerà uno STUDIO DI PREFATTIBILITÀ per la costituzione della CERS di Gorizia.
In via preliminare sarà necessario fare una rilevazione, la più accurata possibile, del consumo e della produzione di energia previsti all’interno della Comunità in modo da raggiungere un equilibrio quasi perfetto dei due valori e una “massa critica” che faccia sì che “il gioco valga la candela”, a prescindere naturalmente dalla valenza sociale dell’impresa; se ci saranno le condizioni favorevoli, si dovrà poi individuare un PARTNER TECNICO/OPERATIVO cui affidare la gestione operativa, amministrativa e finanziaria della CERS e un REFERENTE.
Chi desidera manifestare il proprio interesse a far parte della Comunità (come consumatore, produttore o “prosumer”, senza alcun obbligo) e ricevere informazioni in merito ai più recenti sviluppi dell’iniziativa, può inviare una mail all’indirizzo: cers.gorizia1@gmail.com, telefonare al numero 0481-535106 o visitare il sito www.upgorizia.com.
Decalogo per costituire una CER(S) e farla funzionare!
1. Individuare un gruppo di potenziali consumatori, produttori e “prosumer” di energia elettrica, rientranti nel perimetro di una cabina primaria, in modo tale che il profilo dell’energia prodotta e quello dell’energia consumata dalla Comunità siano più simili possibili. Si auspica una dimensione di almeno 500 KW di capacità rinnovabile installata e incentivabile.
2. Se opportuno, acquistare (o acquisire in leasing o con crowdfunding) e installare gli impianti di produzione dell’energia (a Gorizia pannelli fotovoltaici) e pagarli. Un KW fotovoltaico costa, a seconda del tipo e della dimensione dell’impianto, circa 1.000-2.000 €. Valutare se includere nella CER(S) anche pannelli già in funzione prima del 24 gennaio 2024: in alcuni casi, questo potrebbe andare a svantaggio della Comunità.
3. Far effettuare uno studio di pre-fattibilità (e pagarlo! Circa 10.000 €). Se ok,
4. Costituire la CER(S) con atto notarile (la figura giuridica apparentemente più idonea è quella di Società Cooperativa) e stilare lo Statuto (e successivo Regolamento) per regolare la ripartizione dei benefici (degli importi) restanti dopo aver pagato le spese di gestione. Nella ripartizione si può decidere quanto restituire ai produttori di energia e quanto destinare ai semplici consumatori e a fini sociali.
5. Nominare un Referente, che rappresenti la CER(S) e in particolare intrattenga i rapporti con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
6. Scegliere un partner tecnico/operativo per la progettazione della CER(S) e la sua gestione operativa per 20 anni.
7. Se opportuno, chiedere al GSE un parere preliminare di conformità della CER(S) progettata.
8. Effettuare le procedure per ottenere la registrazione presso il GSE.
9. Monitorare l’andamento della produzione e del consumo della CER(S) tramite il portale del GSE o, se ritenuto opportuno, tramite appositi misuratori.
Sperare che il tutto funzioni a dovere e aspettare i pagamenti