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Cabinovia Trieste: stralciato il progetto

Cabinovia Trieste: stralciato il progetto

Nei giorni scorsi è giunta notizia che l’Unità di Missione del PNRR ha dovuto arrendersi all’evidenza di ciò che abbiamo segnalato già nel 2021, ovvero che il progetto della cabinovia di Trieste non è conforme ai requisiti ambientali stabiliti a livello europeo.
In conseguenza di ciò l’Unità di Missione ha comunicato al Ministero dei Trasporti lo stralcio del progetto dal PNRR, ma ha anche chiesto di “rimodulare la Misura” (ovvero l’insieme dei progetti relativi allo sviluppo del trasporto rapido di massa) per non perdere i fondi.
Ciò significa che il finanziamento è tutt’ora convertibile in un progetto realmente sostenibile per la mobilità di Trieste.

Tuttavia sembra che i contatti fra il MIT e il sindaco della città vadano in tutt’altra direzione. Infatti il sindaco Dipiazza rifiuta di presentare un progetto alternativo in linea con le finalità del PNRR, facendo così perdere alla città “che tanto ama” i 48 milioni già sul piatto. Milioni che potranno essere dirottati su qualche altra città più capace di cogliere l’opportunità (magari un’altro dei capoluoghi della nostra regione?).
E’ evidente che la revoca del finanziamento non è un incidente di percorso, ma il risultato della scelta di procedere d’azzardo fin dall’inizio, ignorando i vincoli ambientali e sperando che a Roma e Bruxelles chiudessero un occhio.
Questo atteggiamento temerario si sta ripetendo nei confronti dei vincoli paesaggistici e storico-architettonici, eludendo i pareri e le prescrizioni della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia e della Soprintendenza Speciale per il PNRR per il tratto dell’impianto a fune in Porto Vecchio.
E’ chiaro che, a fronte del rifiuto dei 48 milioni per un ostinato puntiglio, non c’è alcuna certezza che il MIT possa trovare altre fonti di finanziamento per la cabinovia. Anzi, i dati economici ISTAT appena pubblicati inducono a pensare ad una riduzione della disponibilità finanziaria a breve e medio termine.
Il rifiuto dei fondi PNRR è quindi una scelta grave e inaccettabile per i triestini di ogni colore politico, che mette ulteriormente in mostra l’inadeguatezza e la mancanza di lungimiranza a livello politico e amministrativo.

Ci auguriamo che il MIT rifletta sugli errori fatti ed eviti di perpetuare l’illusione di un progetto che, al di là dei vincoli ambientali, è comunque irto di ostacoli e problemi di sostenibilità paesaggistica, strutturale ed economica tutt’ora irrisolti e irrisolvibili, come ampiamente evidenziato dai professionisti che collaborano con il Comitato No Ovovia.

Circolo Legambiente di Trieste