2^Tappa della campagna Free Tagliamento

Il Tagliamento tra Rischio Idraulico, Clima e la Necessità di Interventi Mirati
Geomorfologi, Meteorologi, Ingegneri idraulici e le Note di Debussy per Esplorare il Tagliamento a Ronchis
Si è conclusa domenica 13 Aprile 2025, sull’incile del canale Cavrato, la 2a tappa della campagna Free Tagliamento, che sta attraversando il Friuli dall’Adriatico alle montagne della Carnia.
L’appuntamento era inizialmente previsto a Latisana, ma in seguito al diniego del Comune a mettere a disposizione la sala Polifunzionale, è stato spostato a Ronchis presso la sede della Protezione Civile dopo gentile concessione del Comune di Ronchis. Al seminario sul rischio idraulico nel bacino del Tagliamento, nell’attuale contesto della crisi climatica, sono intervenuti Antonella Astori, geomorfologa fluviale e guida naturalistico-ambientale, e Marco Virgilio, meteorologo e divulgatore scientifico. Gli interventi sono stati intervallati dall’esecuzione di tre sonate di Debussy suonate al pianoforte dalla giovane talentuosa pianista lignanese Giulia Paccagnin, vincitrice di numerosi premi in concorsi nazionali ed internazionali.
Il meteorologo Marco Virgilio ha illustrato l’andamento dei principali eventi alluvionali più recenti, tra i quali la tempesta Vaia del 2018 e l’alluvione del novembre 2023, attraverso l’analisi evolutiva dei fenomeni termodinamici che avvengono in atmosfera sulle linee di contatto tra correnti calde e fredde.
Se le condizioni di formazione di eventi potenzialmente pericolosi sono sostanzialmente prevedibili, determinare l’area circoscritta in cui avrà luogo una precipitazione possibilmente distruttiva non è possibile proprio per la limitata entità del territorio in cui si manifesta. Esistono, inoltre, diverse capacità di assorbimento dell’acqua a seconda dei territori: quello friulano, poggiando la pianura su profondi strati ghiaiosi, resiste meglio rispetto a quello ligure o emiliano-romagnolo.
Nell’intervento della geomorfologa Astori si è assistito a un esame dei principali eventi alluvionali verificatisi in regione e delle loro caratteristiche, entità e frequenza di ripetizione. L’analisi dei dati storici pluviometrici ed idrometrici delle reti di rilevamento regionale (da recenti studi scientifici delle Università di Udine e di Padova), evidenzia una diminuzione delle precipitazioni ampiamente diffuse e della durata di più giorni distribuite su tutto il bacino montano ed un aumento di piogge intense di breve durata (alcune ore) nella fascia prealpina e costiera. A questi, si aggiungono i dati idrometrici relativi al superamento del livello di massimo allarme misurati nei siti di Venzone e Latisana: negli ultimi 20 anni, dei 7 superamenti riscontrati a Venzone, solo 2 hanno raggiunto il massimo allarme anche a Latisana (anni 2012 e 2023). Andrebbero approfondite queste nuove dinamiche per valutare quali siano e dove, gli interventi da progettare lungo il medio e basso corso del fiume; (è stato messo in evidenza come sembri scemare una vecchia visione di grandi precipitazioni di lunga durata che investono l’intero bacino, a favore di precipitazioni più violente, di minor durata e che si manifestano in ambiti limitati del bacino imbrifero. Per questa loro caratteristica, dal punto di vista degli effetti alluvionali sul medio e basso corso, gli eventi vengono diluiti all’interno dell’ampio bacino dell’alto Tagliamento, tanto che) gli attuali sistemi di prevenzione delle piene rischiano di diventare obsoleti.
Nel pomeriggio, buona parte dei partecipanti ha percorso in bicicletta il tratto Ronchis-Cesarolo lungo gli argini della ciclabile FVG6 per raggiungere lo spiazzo sull’incile del canale scolmatore Cavrato. Qui ad attenderli c’era l’ing. Marco Petti, ordinario di Ingegneria idraulica e idraulica costiera all’Università di Udine ed autore di un recente studio sugli impatti del transito di 2.400 m3/s sul tratto terminale del Tagliamento, e anche l’ex Sindaco di San Michele al Tagliamento, Pasqualino Codognotto.
I temi esposti e discussi sono stati le problematiche legate alla suddivisione delle portate nel tratto finale tra Tagliamento e Canale scolmatore e quelle legate agli interventi idraulici realizzati nel tempo sul tratto terminale. Si è evidenziata l’importanza delle aree golenali per espandere e trattenere in modo naturale le piene, l’avanzamento dei lavori di messa in sicurezza degli argini e la necessità di procedere con interventi mirati lungo tutta l’asta del fiume che, se gestiti con modalità ambientalmente compatibili, si possono trasformare in una straordinaria opportunità per tutti i territori.
Info:
– www.freetagliamento.org
– info@legambientefvg.it | https://legambientefvg.it/