Che fine ha fatto il finanziamento della Regione per lo studio ambientale sui Laghetti delle Mucille?

Nei giorni scorsi, sulla stampa, il vicesindaco di Ronchi Enrico Papais, in un articolo riguardante la rete fognaria a Selz, ha voluto anche segnalare gli sversamenti delle acque piovane inquinate dell’autostrada A4 nei Laghetti delle Mucille, ricordando nel merito l’iniziativa di Legambiente durante una specifica tappa della “Goletta dei Laghi”.
In effetti, nei giorni 29 e 30 giugno del 2023, il nostro circolo, in collaborazione con la “Goletta dei laghi”, ha organizzato degli incontri pubblici per accendere un faro sulle condizioni di inquinamento dei laghetti delle Mucille e sulla necessità della loro protezione, considerato che gli stessi ricadono nel Sito Natura 2000 Zona Speciale di Conservazione denominata “Carso Triestino e Goriziano”.
Questa iniziativa aveva riscosso molto interesse sia da parte dei cittadini che degli amministratori, tanto che i consiglieri regionali: Moretti, Fasiolo, Bullian, Calligaris e Bernardis, avevano sottoscritto un ordine del giorno con il quale chiedevano al Presidente della Giunta Regionale l’assegnazione di un contributo all’Università di Trieste per uno studio su: “possibili interventi finalizzati alla conservazione e alla tutela del sistema idrico delle Mucille e del connesso ecosistema”. L’ordine del giorno è stato accolto dall’Amministrazione regionale con la L.R. del 28 dicembre 2023 n. 16, che ha finanziato con un importo di 50.000 euro uno studio ambientale “volto a individuare le misure finalizzate a preservare la qualità delle acque e le condizioni di naturalità dei Laghi delle Mucille.”
Il finanziamento è stato salutato con particolare favore dall’amministrazione di Ronchi, alla quale il nostro circolo, nei mesi successivi, ha segnalato alcune problematiche da affrontare nello studio ambientale dell’area delle Mucille.
In un documento consegnato all’amministrazione abbiamo individuato cinque punti, a nostro avviso qualificanti.
1) Studio vegetazionale dell’area protetta, confrontando la situazione attuale con quella rilevata nel 1996 da uno studio della Società di Studi Carsici A.F. Lindner. Questo, per valutare lo stato di conservazione del territorio e individuare le motivazioni del cambiamento;
2) Un’analisi approfondita della fauna presente stabilmente ed occasionalmente nell’ambito della zona protetta, per conoscere l’effettiva consistenza della biodiversità, al fine di valutare eventuali azioni di salvaguardia;
3) Considerato che da decine di anni vengono scaricate le acque meteoriche di dilavamento dell’autostrada A4 per mezzo di due grosse condotte (diametro 57 cm.) senza alcuna azione di filtraggio o decantazione delle acque inquinate, è indispensabile procedere con l’analisi dei fanghi nei pressi delle condotte di scarico, per valutare il grado di contaminazione ed eventuale pericolosità;
4) La presenza nella zona delle Mucille di prati stabili, tutelati ai sensi della L.R. 29 aprile 2005, n. 9, è stata evidenziata nell’inventario dei prati stabili naturali della Regione FVG del 1°settembre2023.
Sarebbe utile verificare la situazione attuale e la possibilità di individuarne degli altri, in accordo con i proprietari;
5) Analisi della pericolosità alluvionale, partendo dallo studio realizzato dall’UNITS, pubblicato su una rivista scientifica nel 2023 con il titolo – Flood hazard assesment in a polje: the case of Mucille (Classical Karst Region, NE Italy) –
Dobbiamo purtroppo constatare che ad un anno e mezzo di distanza dal finanziamento, non c’è alcuna evidenza pubblica che l’Amministrazione Regionale abbia assegnato lo studio all’Università di Trieste. Per tale motivo chiediamo al sindaco di Ronchi dei Legionari ed ai consiglieri regionali sottoscrittori dell’ordine del giorno, di farsi parte attiva per sollecitare l’avvio di questa procedura.
Legambiente ritiene infine che l’obiettivo di “preservare la qualità delle acque”, come richiesto dalla norma regionale oltre che dalla Direttiva CE 60/2000 recepito in Italia dal D.d.L.152/2006, si potrà attuare solamente con la predisposizione di opere di depurazione da parte della Società Autostrade Alto Adriatico, mentre la salvaguardia delle “condizioni di naturalità dei Laghi delle Mucille” e dei terreni inseriti nel sito Natura 2000, si potrebbe realizzare con l’inserimento dei laghetti nella “Riserva Naturale Regionale Laghi di Doberdò e Pietrarossa”, peraltro ancora priva dell’organo gestore o, in subordine, con l’istituzione effettiva del Parco cittadino delle Mucille, con il completamento della procedura avviata nel lontano 2008 da Comune di Ronchi dei Legionari.