“A2A guardi allo scenario energetico del futuro, senza carbone”
Comunicato Stampa
Monfalcone, 5 ottobre 2014
Legambiente: A2A guardi allo scenario energetico del futuro, che non prevede il carbone, dannoso al clima e alla salute
45%! E’ la percentuale di energia elettrica che le rinnovabili hanno prodotto ad agosto. La tendenza è in salita e sarà inarrestabile, nonostante gli ostacoli suggeriti dalle lobby delle fossili, prontamente recepite da tutti gli ultimi governi. Da qualche anno le rinnovabili continuano a crescere nonostante la fine degli incentivi, gli attacchi strumentali e le prese di posizione fuorvianti (perché non si fa altrettanto con i contributi alle fossili, ai costi che ancora paghiamo in bolletta a causa della fallimentare corsa al nucleare, ai vergognosi contributi ai rigassificatori, ai quali viene remunerato l’investimento fino al 70% anche se non rigassificano neanche un metro cubo di GNL?).
Dieci giorni fa Enel, una delle più grandi aziende energetiche a livello europeo, ha deciso di abbandonare la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, evidentemente consapevole che l’investimento sarebbe stato molto a rischio, considerato che l’Italia soffre di overcapacity, cioè di una potenza installata quasi tre volte superiore alla richiesta di energia attuale, che l’energia elettrica prodotta con fonti pulite ha giustamente la precedenza per essere messa nella rete, che l’opposizione al carbone è diffusa per i guai che provoca sul clima e sulla salute. Sta già avvenendo una sorta di selezione sugli impianti termoelettrici esistenti per decidere di chiudere i più obsoleti; quelli a carbone, secondo Legambiente, sono certamente quelli da fermare per primi.
In questo scenario l’abbandono del carbone nella centrale A2A di Monfalcone è la via più ovvia, che accadrà a prescindere dalla volontà della società energetica e nonostante la sua opposizione. L’intera opinione pubblica e i soggetti istituzionali si sono già espressi per lo stop entro il 2017, alla scadenza dell’attuale AIA.
Le conclusioni della Commissione provinciale sulla riconversione della centrale a carbone di Monfalcone che accolgono in buona parte le proposte che Legambiente aveva formulato già più di due anni fa, ipotizzano per l’area uno scenario libero dal carbone: una piccola centrale alimentata a gas naturale per dare continuità alla produzione di energia (notte, momenti di scarsa efficienza della immissione in rete dell’energia da FV), un polo tecnologico ad alta innovazione ed un centro di ricerca sulle energie rinnovabili e per l’idrogeno: è in questa cornice che dovrebbe in fretta spostarsi il ragionamento e l’interesse di A2A.
Le ultime dichiarazioni della società non fanno ben sperare, non si è vista nessuna apertura in tal senso, peccato, A2a perde un’occasione per collocarsi nello scenario energetico del futuro, preferendo restare con i piedi ben piantati in quello del secolo scorso.
Legambiente, circolo “Green Gang”
(Foto: adnkronos.com)