Ex discarica in via Brigata Sassari, Gorizia

Legambiente Gorizia APS apprende da un articolo pubblicato su “Il Piccolo” del 10 Agosto 2025 che l’Amministrazione comunale ha intenzione di indire un’asta pubblica per la concessione in “diritto di superficie” dell’area dell’ex discarica per inerti di via Brigata Sassari per la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra. L’assessore Del Sordi ha affermato che “È un bel progetto e per Gorizia sarebbe un ottimo risultato, perché ci permetterebbe di riutilizzare un’area che non ci serve più e al contempo di contribuire a produrre energia pulita. Due piccioni con una fava.” Per redigere gli atti propedeutici all’indizione dell’asta l’Amministrazione avrebbe tenuto conto di tutte le normative con relativi vincoli complessi . Il diritto di superficie verrebbe concesso per 25 anni a “soggetti imprenditoriali in possesso di idonei requisiti di capacità tecnica” per un canone annuo stimato in €18.450. L’area è “caratterizzata da un quadro vincolistico complesso”. Il contratto verrebbe stipulato solo dopo l’esito “non sfavorevole” delle procedure autorizzative. È previsto anche un criterio di premialità per i concorrenti che assumeranno l’impegno a realizzare un impianto innovativo sperimentale per la produzione di H2 (idrogeno) e/o CH4 (metano) a partire da rifiuti non riciclabili quali plastiche e biomasse.
“Per evitare polemiche, visto il tema piuttosto delicato, il Comune ha deciso” (sempre secondo quanto scritto su “Il Piccolo”) “di organizzare un incontro tematico, con la partecipazione di esperti del settore coinvolgendo, oltre alla Commissione consiliare competente, anche alcune associazioni ambientaliste” tra cui Legambiente Gorizia APS.
L’associazione tiene a precisare di essere decisamente favorevole allo sviluppo delle energie rinnovabili e non vuole certamente dare adito a polemiche. Tuttavia nel caso specifico l’area di proprietà comunale serve eccome (con la fornitura di preziosi servizi ecosistemici) e ci si interroga in merito all’opportunità, liceità e utilità di procedere con la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra, con anche produzione di idrogeno e biometano, occupando suolo ora rinaturalizzato spontaneamente, su cui è cresciuto un bosco maturo con alberi di pioppi senescenti, dove possono riprodursi varie specie di picchi e altri animali, a fronte di un modesto canone di locazione.
Ricordiamo che tutti gli spazi verdi hanno un valore ecosistemico rilevante, che può essere calcolato in termini monetari, grazie alla loro biodiversità che viene tutelata anche in ambito urbano dal recente Regolamento (UE) 2024/1991 sul Ripristino della Natura, a cui pure le autorità comunali devono sin da ora attenersi.
Inoltre dispiace venga spacciato per “percorso partecipato” l’invito generico a un incontro a cose (quasi) fatte, quando i lavori per indire l’asta sarebbero in corso.
Se l’intento dell’amministrazione comunale di Gorizia è seriamente quello di promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili, perché non accelerare piuttosto l’installazione di pannelli FV sui numerosi tetti inutilizzati, di proprietà del Comune o di enti pubblici, (vedi articolo de “Il Piccolo” del 27 Agosto 2025) ad esempio al recente posteggio tra via Boccaccio e via Santa Chiara? E perché non adoperarsi per favorire la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile (e magari anche Solidale) come suggerito anche dal MASE -Ministero per l’Ambiente e lo Sviluppo Energetico? E perché non incentivare l’installazione di pannelli FV sui tetti dei numerosi capannoni della Z.I. ora dismessi (vedi ex setificio)?
Ricordiamo poi che finalmente sono stati avviati i lavori per la redazione del PAESC (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima) detto anche Patto dei Sindaci, impegno che era già stato assunto molti anni fa dall’allora sindaco Romoli ma finora mai rispettato e che potrà dare delle indicazioni utili sullo sviluppo delle energie rinnovabili a Gorizia.
Alleghiamo alcune fotografie a testimonianza dello stato rinaturalizzato spontaneamente dell’area dell’ex discarica di Via Brigata Sassari.