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Che si decida sul gasdotto TS-Grado-Villesse

Gasdotto Trieste-Grado-VillesseTrieste, 14 maggio 2015    COMUNICATO STAMPA

Rigassificatore GasNatural. Legambiente e WWF:
“La Regione assuma una decisione sul gasdotto Trieste-Grado-Villesse”.

La battaglia contro il redivivo (ma in realtà non era mai morto) progetto del rigassificatore, proposto da GasNatural nel porto di Trieste, va condotta contemporaneamente su più fronti. Uno di questi, fondamentale, è quello del progettato gasdotto – parzialmente sottomarino – tra Trieste, Grado e Villesse, che non ha ancora ottenuto il parere ambientale dai Ministeri competenti.

Questo il senso di una nota inviata da Legambiente e WWF alla presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e per conoscenza ai sindaci interessati dal progetto (Trieste, Muggia, Dolina, Grado, Fiumicello, San Canzian d’Isonzo, Ruda e Villesse) al commissario dell’Autorità portuale di Trieste e alla presidente della Provincia di Trieste.

Il progetto del gasdotto era stato presentato nel maggio 2008 da Snam Rete Gas ed era cominciata la procedura di VIA (Valutazione dell’Impatto Ambientale) presso i Ministeri dell’ambiente e dei beni culturali, coinvolgendo sia la Regione, sia i Comuni interessati dal tracciato, ai quali era richiesto di esprimere un parere.

Si trattava, osservano gli ambientalisti, di una clamorosa anomalia, poiché il gasdotto sarebbe indispensabile per il funzionamento del rigassificatore di GasNatural, e non avrebbe alcun senso senza di esso. Infatti le normative vigenti – ed il semplice buon senso – prescrivono un’unica valutazione ambientale (e unico proponente) sui due progetti. Il che invece non è avvenuto, senza che gli enti interpellati rilevassero, all’epoca, l’abnorme illegalità della procedura, pur denunciata dagli ambientalisti.

Il rigassificatore ottenne così, nel luglio 2009, un decreto VIA positivo dai Ministeri competenti, poi impugnato al TAR Lazio da WWF e Legambiente, dai Comuni di Muggia e Dolina e da altri soggetti, per le numerose gravi anomalie negli studi ambientali di GasNatural e nella procedura seguita dai Ministeri per emanare il decreto favorevole. Di recente, com’è noto, anche il Comune di Trieste e la Regione Friuli Venezia Giulia hanno avviato azioni legali contro la conferma del decreto VIA del 2009, mentre Legambiente e WWF hanno richiesto al TAR la fissazione dell’udienza sul proprio ricorso.

La procedura VIA sul gasdotto di Snam Rete Gas è invece, a tutt’oggi, ancora aperta.

Questo perché nel 2010 (Giunta Tondo) la Regione aveva espresso su questo progetto un “non parere”, quanto mai ambiguo.

Malgrado un’approfondita analisi tecnica da parte degli uffici regionali, infatti, avesse rilevatoil permanere di “numerose e significative criticità in merito agli impatti su diverse matrici ambientali conseguenti alla realizzazione del progetto”, la Giunta regionale dichiarò – in una dettagliatissima delibera di 14 pagine(!) – di “non poter esprimere parere di compatibilità ambientale sul progetto … non risultando evidenziata nella documentazione complessivamente presentata l’assenza di pericoli, anche solo potenziali, per la salute umana e per l’ambiente”.

Dopo di che, la delibera elencava in una decina di pagine le “prescrizioni”, segnalate al Ministero dell’ambiente “anche in vista di eventuali integrazioni allo studio presentato” da Snam Rete Gas.

Peccato però che lo studio sull’impatto ambientale del gasdotto fosse già stato integrato due volte, sia spontaneamente da Snam (2008), sia su richiesta della Regione e del ministero dell’ambiente (2009) … il che non aveva impedito agli uffici regionali di riscontrare le “numerose e significative criticità” già citate! La Giunta regionale di allora, favorevole com’è noto al rigassificatore, non aveva cioè saputo trarre le logiche conclusioni dall’analisi tecnica dei propri uffici, assumendo una posizione ambigua. In nessun conto erano stati tenuti i pareri negativi di quasi tutti i Comuni interpellati.

A fine 2011 il Ministero dell’ambiente chiedeva quindi alla Regione di chiarire la propria posizione, essendo ormai quasi pronto per la firma il decreto VIA favorevole sul progetto del gasdotto. Chiarimento che non risulta sia mai arrivato ed anche per questa ragione la procedura VIA sul progetto di Snam Rete Gas è tuttora aperta.

E’ quindi ora, sottolineano Legambiente e WWF, che la nuova Giunta regionale – più volte dichiaratasi contraria al rigassificatore – esprima finalmente un giudizio chiaro ed inequivocabilmente negativo anche sul progetto del gasdotto, traendo le logiche conseguenze dall’analisi svolta dai propri uffici. Con l’obiettivo finale di ottenere una conclusione negativa della procedura VIA ministeriale.

Si tratta, concludono gli ambientalisti, di un’azione che andrebbe ad affiancarsi alle azioni legali annunciate contro la conferma del decreto VIA favorevole sul progetto del rigassificatore.

Anche i Comuni, l’Autorità portuale e la Provincia di Trieste vengono sollecitati ad intraprendere iniziative nello stesso senso, sul piano amministrativo e politico, rivolte ai Ministri ed ai Ministeri competenti.

Il presidente di Legambiente Trieste

Andrea Wehrenfennig

Il delegato WWF per il Friuli Venezia Giulia

Alessandro Giadrossi

 

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(Andrea Wehrenfennig cell. 3887219510 )