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Patrimoni culturali tra conservazione e innovazione: cosa accade in regione?

 

patrimonio culturale FVGreport dell’Incontro pubblico con RITA AURIEMMA

docente dell’Università del Salento e direttore dell’IPAC – Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia

martedì 10 novembre alle ore 17.00, al Caffè San Marco in via Battisti 18 a Trieste

Martedì 10 novembre alle ore 17.00 allo storico caffè libreria “San Marco” di Trieste, in via Battisti 18, il Circolo Verdeazzurro di Legambiente organizza un incontro pubblico, a ingresso gratuito, con Rita Auriemma, archeologa con grande esperienza di indagini subacquee, docente all’Università del Salento e dal febbraio di quest’anno incaricata di dirigere un nuovo ente regionale autonomo, l’Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia (IPAC), con sede a Villa Manin di Passariano, in comune di Codroipo (Ud), che ha raccolto la “storica” eredità del Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali, istituito nel 1971.

L’IPAC svolge attività di ricerca, formazione e documentazione e promuove la conoscenza, la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico regionale, operando con linee programmatiche che privilegiano il patrimonio culturale come bene comune, bene popolare, superando la concezione “proprietaria” del bene culturale, a favore di una concezione “popolare e comune”, attraverso lo sviluppo di un sistema di comunicazione integrato, chiaro e condiviso, per garantire e favorire l’accesso ai dati e la loro libera circolazione.

L’Istituto gestisce il Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale, condiviso in rete e costituito da una banca dati di oltre 300.000 records e dal relativo webgis (con un archivio fotografico di oltre 200.000 immagini) in collaborazione con Università, Soprintendenze, Enti pubblici e privati, che saranno presto on line in un nuovo portale.

Tra le altre, importanti competenze riguardano, ad esempio, la Scuola Regionale per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali, con diploma equiparato alla laurea quinquennale, gli scavi archeologici, la tutela dei beni librari, la consulenza tecnico-scientifica a biblioteche, archivi, musei ed ecomusei del Friuli Venezia Giulia.