Nasce il Comitato “STOP carbone a Monfalcone”
Monfalcone, 5 marzo 2016
Legambiente, Associazione “Rione Enel” e Comitato “No carbone Isontino” insieme per chiedere alle istituzioni interventi concreti e immediati.
STOP carbone a Monfalcone: per il Clima e per la salute
L’obiettivo comune rimane l’uscita dal carbone, a prescindere dai dati risultanti dallo studio epidemiologico presentato mercoledì scorso e da ulteriori dati sanitari che ci saranno in futuro.
Legambiente, Comitato “NO carbone Isontino” e Associazione “Comitato Rione Enel”, che si sono incontrati mercoledì sera, e che hanno costituito il comitato “STOP carbone a Monfalcone”, ne sono più che convinti.
Se le indagini sullo stato sanitario della popolazione vanno continuati e approfonditi, in particolare concentrando l’attenzione al dato relativo all’aumento dei tumori alla vescica sulle donne e sui metalli pesanti, la necessità di chiudere con il carbone prescinde dai dati sanitari, come più e più volte ribadito nel corso degli anni.
I combustibili fossili determinano gli stravolgimenti del clima che si ripercuotono sulla vita di interi ecosistemi, compresi gli abitanti che li popolano. Basta fare un giro in internet per rendersene conto, visto che i media convenzionali trattano la materia con superficialità e con pericolosa sottovalutazione. Anche Monfalcone deve dare il proprio contributo alla riduzione dell’emissione di CO2, soprattutto per testimoniare con l’esempio che, dopo l’accordo sul Clima di Parigi, le istituzioni non si fermano alle parole ma intendono adottare piani concreti per uscire dalle fossili; il PER (Piano energetico regionale) lo prevede chiaramente: la centrale è destinata a terminale l’esperienza carbone! Il Comune si è da tempo pronunciato in tal senso, la Provincia ha addirittura prodotto uno studio per la riconversione…eppure A2A riesce ad ottenere la proroga dell’AIA fino al 2025.
La reazione delle istituzioni e della popolazione per fortuna c’è stata, ma ora serve dare concretezza all’indignazione per un provvedimento passato sottobanco. Come già affermato anche nel corso dell’incontro al Kinemax, la soluzione va cercata su un piano politico e per tale motivo vorremmo avere delle risposte chiare e immediate sulle richieste presentate:
1. Il Comune intende sospendere da subito il tavolo ambientale con A2A, considerato che la proroga fatta passare sottobanco ha spezzato i rapporti di fiducia e ogni dialogo?
2. La Regione intende far pesare il suo ruolo istituzionale e pretendere da A2A la fuoriuscita dal carbone al più presto, come previsto dal PER?
3. La Regione intende istituire un gruppo di lavoro per studiare e concretizzare la riconversione dell’intera area, individuando e indirizzando verso strategie produttive sostenibili ed insediamenti ad alta innovazione tecnologica, che possano garantire un futuro più pulito e l’occupazione dei lavoratori?
Il neo costituito comitato ritiene che senza risposte esaurienti a queste richieste, a nulla servirà l’indignazione e le dichiarazioni un po’ generiche che abbiamo sentito fare in questi giorni.
Legambiente, Comitato “NO carbone” e associazione “Rione Enel”, ritengono che la Presidente della Regione, Debora Serracchiani, come avvenuto in molte altre situazioni di acuta criticità, debba esprimersi in prima persona: per tale motivo chiederanno un incontro per conoscere dalla governatrice quali azioni intende adottare la Regione.
Associazione Comitato “Comitato Rione Enel”
Circolo Legambiente “Ignazio Zanutto”
“NO Carbone Isontino”