Bruno Arpaia presenta il suo libro “Qualcosa là fuori”
Comunicare il cambiamento climatico – Venerdi’ 2 marzo alle 18.00 Bruno Arpaia all’Antico Caffè San Marco di Trieste presenta il suo libro “Qualcosa, là fuori”, la prima climate fiction in Italia. È un mondo stravolto dal cambiamento climatico, quello che Bruno Arpaia racconta nel suo ultimo romanzo Qualcosa, là fuori, uscito per Guanda nel 2016.
È un mondo pieno di disperati che cercano la salvezza in Scandinavia, dove l’ambiente è ancora favorevole agli insediamenti umani, in un futuro ormai non troppo lontano. «Il mio potrebbe sembrare un romanzo pessimista – dice Bruno Arpaia, – invece è pieno di speranza, di fiducia che gli esseri umani sapranno prendere la strada giusta per arrestare il surriscaldamento globale e salvare il pianeta. Dobbiamo evitare che le peggiori previsioni degli scienziati diventino realtà, che si avveri ciò che io ho immaginato nel mio romanzo, sulla base proprio dei dati scientifici». Venerdì 2 marzo alle 18 Arpaia sarà a Trieste, presso l’Antico Caffè San Marco, per un incontro organizzato da Legambiente del Friuli Venezia Giulia, con il circolo di Trieste, nell’ambito del progetto “Comunicare il cambiamento climatico”, realizzato grazie a un finanziamento regionale, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sulle evidenze e gli impatti del surriscaldamento globale in Friuli Venezia Giulia. Nel romanzo di Arpaia, Livio, il protagonista, assieme a migliaia di persone è in fuga da un’Italia quasi desertificata, in un periodo imprecisato tra il 2070 e il 2080. Uno dopo l’altro, i mutamenti dovuti al surriscaldamento del pianeta hanno portato a uno scenario apocalittico, accompagnato dall’emergere di fondamentalismi e dalla negazione dei diritti. Il mare ha sepolto Venezia, la Germania assomiglia all’Africa mediterranea ed è una terra di nessuno piena di disperati che cercano la salvezza. La Svizzera ha aperto un corridoio umanitario per consentire il passaggio dei profughi verso la Scandinavia, dove il clima è ancora favorevole agli insediamenti umani. Ma il prezzo da pagare è molto alto.
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