Legambiente lancia il progetto “l’aria che respiro”: una rete di sensori gestita dai cittadini
Il Circolo Verdeazzurro Legambiente Trieste sottopone all’attenzione di tutti un progetto internazionale di “Citizen Science”, che prevede la collaborazione di cittadini, scuole, associazioni e istituzioni nella raccolta di dati ambientali, a scopo conoscitivo ed educativo: in questo caso si tratta della raccolta di dati sui livelli di polveri sottili (PM 2.5 e PM 10) nell’aria.
Il vantaggio di questo progetto è il costo molto contenuto (da 35 a 40 Euro per ogni sensore attivato) e l’immediata visibilità dei dati online, sulla piattaforma dell’Università di Stuttgart (https://luftdaten.info/), con la possibilità di vedere in tempo reale gli andamenti giornalieri, settimanali, mensili, annuali e di scaricare i relativi dati. Queste misure non sostuiscono in alcun modo i rilevamenti ufficiali di Arpa FVG, ma possono integrare la rete ufficiale – dati i costi minimi – con molteplici punti di rilevamento, installati da associazioni, scuole, istituzioni e semplici cittadini.
In Europa e nel mondo la rete è già molto diffusa (con quasi 9000 sensori in 61 paesi) e inizia a svilupparsi anche in Italia. Legambiente Trieste e Legambiente FVG hanno rivolto particolare attenzione all’aspetto didattico ed educativo del progetto, collaborando all’installazione dei sensori all’Istituto Tecnico Superiore Malignani di Udine e presso diversi cittadini interessati. Alcuni sensori sono già attivi a Trieste: i dati possono essere visti sul sito luftdaten.info Il progetto proseguirà con l’installazione di ulteriori sensori presso singoli cittadini e alcuni Istituti scolastici superiori di Trieste. Legambiente ritiene che i cittadini debbano essere regolarmente informati sullo stato della qualità dell’aria anche nelle vie e rioni in cui abitano e lavorano. In tal modo potrebbero adeguare i loro comportamenti quotidiani – in base ai dati rilevati – a tutela della loro salute e di quella di tutti gli abitanti. E’ noto che in caso di aumento delle polveri sottili nell’aria i primi a essere colpiti sono i bambini, gli anziani e le persone ammalate, cioè proprio i più deboli, che dovremmo proteggere per primi.
Le polveri sottili, a causa delle loro dimensioni microscopiche, penetrano fin negli alveoli polmonari, nella parte terminale dei bronchi, depositandovi particelle tossiche e cancerogene che aderiscono alle polveri. Se i cittadini si rendono conto della necessità di ridurre l’inquinamento da polveri, possono scegliere le modalità di trasporto meno inquinanti, o ricorrere al risparmio ed all’efficienza energetica per ridurre le emissioni di case e uffici. Quale modo migliore di informarli e sensibilizzarli che mettere a loro disposizione dati in tempo reale, raccolti nella zona dove vivono e lavorano, magari collocando – su loro richiesta – un sensore sul loro bancone o sulla finestra? Oltre ai singoli cittadini, anche le amministrazioni locali potrebbero dare il buon esempio, installando dei sensori e organizzando dei seminari di formazione per i cittadini interessati.
Legambiente Trieste offre la propria competenza tecnica, derivante dal lavoro già svolto in questo campo a Trieste e in regione, nel quadro di una collaborazione con scuole, associazioni ed enti locali. Invitiamo gli interessati a contattare Legambiente all’indirizzo: info@legambientetrieste.it