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Abusivismo edilizio, presentati in un dossier i dati di Legambiente

Buona la situazione in regione Friuli Venezia Giulia, Pordenone spicca in Italia per percentuale di demolizioni eseguite, ma si può fare ancora meglio

Legambiente ha presentato la II Edizione del Dossier “Abbatti l’Abuso” sulle mancate demolizioni edilizie nei comuni italiani.

Nel questionario, inviato ai 7.909 comuni d’Italia e a cui hanno risposto in maniera completa e corretta 1819 amministrazioni (un tasso di risposta del 23%), è stato chiesto di fornire il numero di ordinanze di demolizione emesse dal 2004, anno successivo all’ultimo condono edilizio, al 2020, il numero di esecuzioni, il numero di immobili trascritti al patrimonio pubblico e quello delle pratiche trasmesse alle Prefetture come previsto dalla nuova legge (L.120/2020) in caso di inottemperanza entro 180 giorni.

Per quanto riguarda la nostra regione ha risposto il 34,4% dei comuni, ovvero 74, posizionando la regione al 4° posto in Italia per quel che riguarda la trasparenza della Pubblica Amministrazione. 21 sono nella ex provincia di Pordenone, 8 nel goriziano, 43 nell’udinese e 2 nel triestino, fra cui non compare il Comune di Trieste. Rispetto ai comuni costieri, oltre la metà ha risposto. Il tasso di risposta totale è salito del 7% rispetto al 2018, anno in cui è stato inviato per la prima volta il questionario. Qual è la situazione emersa?

Il numero di ordinanze di demolizione emesse tra il 2004 e il 2020 è di 1300 (Comuni capoluogo: PN 71, GO 28, UD 139), quelle eseguite 839 (PN 141, GO 14, UD 63), ovvero il 64,5%, portando per questo parametro la regione al 2° posto dopo il Veneto.

Su scala provinciale, la performance migliore in Italia è quella dei Comuni della ex Provincia di Pordenone, con il 94,8% delle ordinanze di demolizione eseguite.

Stringendo sui capoluoghi di provincia, vince ancora il Comune di Pordenone, con il 100% delle ordinanze emesse ed eseguite.

Quando il proprietario di un immobile abusivo non rispetta l’ingiunzione alla demolizione entro il termine di 90 giorni, l’edificio viene automaticamente acquisito al patrimonio immobiliare pubblico, inclusa l’area di sedime per un’estensione massima di dieci volte la superficie dell’abuso (art. 31, comma 3, DPR 380/2001). In regione, il numero di immobili abusivi trascritti al patrimonio immobiliare del comune sono 12 (PN 1, GO 0, UD 3), corrispondenti allo 0,9% del totale delle ordinanze emesse (1300), posizionando la regione al 13° posto per questo parametro.

Ai comuni è stato chiesto anche di indicare il numero di pratiche inevase inviate alle prefetture sulla base della legge 120/2020. Da settembre 2020 a marzo 2021, il numero di ordinanze di demolizione trasmesse alle prefetture in Friuli Venezia Giulia sono state 5 sulle 461 non ottemperate (nessuna nei 3 capoluoghi di provincia che hanno risposto), posizionando la regione ancora al 13° posto.

“Procedere con gli abbattimenti” – spiega Sandro Cargnelutti, presidente regionale di Legambiente – “è il migliore deterrente perché si scongiuri il sorgere di nuovi abusi edilizi. Il controllo del territorio è la seconda chiave di contrasto agli abusi, anche in chiave preventiva. Tema correlato è il consumo di suolo legale. La nostra Regione è, ahimè, ai primi posti a livello nazionale per consumo a fronte di un calo della popolazione. Anticipare una norma regionale in tal senso, sarebbe un ottimo e concreto viatico per la strategia regionale per lo sviluppo sostenibile e una spinta decisiva a processi di rigenerazione urbana e territoriale.”

Il dossier completo è disponibile al seguente link: https://www.legambiente.it/campagna/abbattilabuso/