Questionario di Legambiente FVG e WWF FVG ai candidati Presidenti: solo Fedriga non risponde … ma ha già risposto!
In vista dell’appuntamento elettorale del 2 e 3 aprile prossimi, come normalmente avviene all’approssimarsi di ogni importante scadenza, Legambiente e WWF hanno sottoposto ai candidati alla carica di Presidente della Regione un questionario, chiedendo di spiegare all’opinione pubblica quali provvedimenti fossero previsti nei loro programmi per affrontare alcune tematiche di carattere ambientale: riduzione emissioni di CO2, emergenza incendi, siccità, consumo di suolo, turismo invernale al tempo dei cambiamenti climatici, interventi sui bacini del Tagliamento e dell’Isonzo, …
Dei quattro candidati interpellati, solo uno, guarda caso il presidente uscente Massimiliano Fedriga, non ha inviato la sua risposta. Indirettamente il Presidente Fedriga ha già risposto con i fatti, confermando che l’Amministrazione da lui guidata nega la stessa esistenza dei cambiamenti climatici. Lo aveva lasciato intendere cinque anni fa, nel corso della campagna elettorale che lo aveva portato alla vittoria, quando, al fianco di Stefano Mazzolini, candidato per la Lega nel Collegio di Tolmezzo e oggi rappresentante di punta della lista civica che porta il suo nome, annunciava un “geniale” ed “innovativo” programma per la Montagna e per lo sviluppo del Turismo nella nostra regione. Come anche i più increduli potranno accertare, visionando il breve filmato presente sul sito: https://www.udinetoday.it/cronaca/lega-progetto-mazzolini-turismo-invernale-sci-fondo-udine-trieste-friuli-venezia-giulia.html e ascoltando le precise parole pronunciate dallo stesso Mazzolini, l’idea che veniva avanzata era quella di organizzare, nelle piazze dei capoluoghi di provincia della nostra regione, a partire da Piazza Unità d’Italia a Trieste, delle gare “sprint” della Coppa del Mondo di sci di fondo. Con una minima spesa, secondo Mazzolini, sarebbe stato possibile ricoprire lo spazio tra il Molo Audace ed il Palazzo della Regione con della neve artificiale, in modo da allestire un circuito di qualche centinaio di metri, adatto all’effettuazione della competizione. Immaginatevi il ritorno d’immagine prodotto dalla diretta in Mondovisione dell’evento: uno scenario unico, una destinazione turistica che unisce il mare, la neve e i monti sullo sfondo! Non è che nel 2018 non si sentisse già parlare di cambiamenti climatici e di riscaldamento progressivo del pianeta (cosa che gli esperti e le associazioni ambientaliste denunciano almeno dalla Conferenza di Rio del 1992), ma, evidentemente, colui che negli ultimi cinque anni ha rivestito la carica di Vice Presidente del Consiglio Regionale e lo stesso Presidente della Giunta Regionale Fedriga, lo ignoravano o, forse, erano solo degli inguaribili ottimisti.
“Ogni promessa è un debito” – ha affermato recentemente Stefano Mazzolini, in uno dei tanti comunicati rilanciati dalla stampa, con i quali si assume il merito per l’erogazione di questo o quel contributo regionale. Le gare sprint della Coppa del Mondo di sci di fondo (ammesso che non solo Mazzolini, ma lo stesso Ministro dello Sport ed il Presidente della FISI avessero la possibilità di inserirle in calendario), non si sono naturalmente fatte, così come non si sarebbero potute fare, a causa delle temperature degli ultimi inverni, non solo a Trieste o in Piazza della Libertà ad Udine, ma nemmeno a Forni di Sopra o Ravascletto. Per nostra sventura, però, non potendo portare la Montagna sulle rive del Golfo di Trieste, Mazzolini, in piena sintonia con l’Assessore al Turismo Bini, ha pensato bene, nel corso di questi cinque anni, di portare tutto quello che di negativo produce la città, in termini di inquinamento, di rumore, di banalizzazione dello spazio e di
negazione della natura, tra i nostri monti.
Si spiegano così: il sostegno alle manifestazioni motoristiche, fin dentro i nostri boschi, autorizzate spesso in deroga ai divieti; le agevolazioni per nuove colate di cemento e per ampliamenti di strutture alberghiere, al di là dei limiti ammessi dagli stessi Piani Regolatori Comunali; i progetti di nuove piste da sci e impianti di risalita su versanti e a quote ormai improponibili, come quella sul versante soleggiato di Sella Nevea, che era stata chiusa quarant’anni fa per carenza di neve; la realizzazione di piste forestali e strade camionabili (da quella del Marinelli al collegamento tra il Rifugio Cjampizzulon, Malga Tuglia e Cima Sappada) che, oltre a cancellare percorsi e ambiti di grande interesse naturalistico e paesaggistico, sono del tutto inutili; il via libera alle scorribande delle motoslitte in inverno….
Oggi, rivedendo o vedendo per la prima volta il filmato di un ineffabile e straconvinto Stefano Mazzolini, non si riesce a fare a meno di sorridere. Se però pensiamo che dovremo ancora fare i conti con un esempio di simile ignoranza ed incompetenza, che nega l’esistenza stessa dei cambiamenti climatici, c’è davvero poco di cui stare allegri. Quando si parla della necessità di un “voto consapevole”, noi pensiamo soprattutto a questo.
Tolmezzo, 26 marzo 2023
Marco Lepre
circolo Legambiente della Carnia-Val Canale-Canal del Ferro