Esercizi di memoria
Terribile la grandinata che si è abbattuta lunedì notte sul Medio Friuli. Rincresce e spaventa constatare quanto è accaduto e quanto potrà purtroppo ancora ripetersi. Oltre a manifestare vicinanza e solidarietà nei confronti della popolazione così duramente provata, è necessario però fare anche qualche riflessione.
Una signora ottantenne, residente in uno dei Comuni friulani colpiti dallo spaventoso evento, ha dichiarato al giornalista del TGR RAI che l’ha intervistava di non aver mai visto prima, in vita sua, un fatto del genere. Difficile, se non impossibile, dire con quale frequenza e per quante altre volte i suoi figli e nipoti dovranno assistere in futuro a fenomeni atmosferici analoghi. Di alcune cose, però, siamo sicuri: ancora nel 1990, due anni prima che si svolgesse la Conferenza di Rio, Legambiente lanciò la campagna “Fermiamo la febbre del pianeta”.
Dovremmo ricordare molto bene anche le parole pronunciate nel 2018 da Matteo Salvini, all’epoca Ministro dell’Interno, all’indomani della Tempesta Vaia: senza citare i cambiamenti climatici, indicò come responsabili del disastro i soliti “ambientalisti da salotto”. Solo qualche settimana più tardi, nel corso di un incontro svoltosi a Ravascletto con gli amministratori locali e la protezione civile, il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga si allineò con le posizioni espresse dal suo leader nazionale, scagliandosi contro il “folle ambientalismo” e criticando coloro che, “alzando la mano dal salotto”, avrebbero a suo dire il potere di impedire “di togliere la ghiaia dai fiumi”.
La Giunta di questa Regione è costituita in gran parte da negazionisti del riscaldamento globale, come dimostrano le politiche da essa espresse in diversi settori e l’uso “disinvolto” dei fondi della Protezione Civile. Alla vigilia delle ultime elezioni, Legambiente e WWF sottoposero ai quattro candidati Presidenti un questionario in dieci punti, chiedendo loro di esprimersi su: neutralità carbonica, rischio incendi, siccità, gestione delle acque, consumo di suolo, turismo invernale, transizione ecologica. L’unico che snobbò l’invito e che non rispose al questionario fu Massimiliano Fedriga.
Chissà se coloro che nella scorsa primavera gli attribuirono immeritatamente un elevato consenso adesso se ne ricorderanno.
Tolmezzo, 26 luglio 2023
Marco Lepre – Tolmezzo (UD)