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Esiti Conferenza – Che aria si respira a Trieste?

Esiti Conferenza – Che aria si respira a Trieste?

COMUNICATO SULLA CONFERENZA STAMPA TENUTA IL 31 GENNAIO
Che aria si respira a Trieste? Legambiente Trieste e la scienza dei cittadini (Citizen Science) di nuovo in campo per misurare i valori del biossido di azoto (NO2).

L’inquinamento atmosferico rappresenta una delle principali emergenze ambientali e sanitarie del nostro tempo. Secondo i dati forniti dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, ogni anno in Europa si registrano circa 300.000 morti premature a causa dell’inquinamento dell’aria. L’Italia, purtroppo,
detiene un triste primato, con oltre 50.000 decessi prematuri, di cui 46.800 attribuibili al particolato fine PM2,5.

Nel corso della conferenza stampa tenuta venerdi 31 gennaio al Circolo della Stampa, il prof. Mario Mearelli, referente del Circolo Legambiente di Trieste per la “citizen science”, ha illustrato la seconda fase della campagna di misurazione della presenza del biossido di azoto nell’aria della provincia di Trieste, condotta con l’uso di espositori passivi. Legambiente Trieste ha avviato nel 2024 una nuova campagna di Citizen Science per monitorare il livello di biossido di azoto, uno degli inquinanti atmosferici più pericolosi. La tecnica impiegata prevede l’uso di espositori passivi (radielli e tubi di Passam), che sono stati esposti per due settimane a marzo 2024 e per quattro settimane nel periodo 15 novembre-15 dicembre 2024.

Le aree campionate sono passate da 19 della prima campagna a 37 della seconda, per un totale di 56 siti complessivi. Questo significativo aumento del numero di partecipanti dimostra un forte interesse da parte della cittadinanza verso la tutela delle risorse comuni e il benessere collettivo. L’analisi dei campioni raccolti è stata effettuata da laboratori accreditati. I limiti di accettabilità dei valori di NO2 presi in considerazione sono: la media annua di 40 μg/m3, stabilita dalla normativa vigente (D. Lgs 155/2010); il valore di 20 μg/m3, proposto nella revisione della direttiva UE per dimezzare le emissioni delle principali sostanze inquinanti entro il 2030; il valore di 10 μg/m3, raccomandato dall’OMS per gli effetti a lungo termine sulla salute umana.

I risultati ottenuti (36 casi) indicano che, rispetto alla normativa attuale (40 μg/m3), il superamento del valore limite è stato registrato in un solo caso (Via dell’Istria), mentre nella prima campagna di marzo 2024 gli sforamenti erano stati pari a circa il 74% dell’intero campione. Senza dubbio i risultati della seconda campagna denotano un netto miglioramento rispetto alla campagna di marzo. Chiaramente la situazione cambia se i valori vengono analizzati considerando i limiti più stringenti: : il valore UE di 20 μg/m3 è stato superato nel 73% dei casi, mentre il valore raccomandato dall’OMS (10 μg/m3) è stato superato da tutti i casi del campione. I risultati ottenuti evidenziano che le condizioni meteo a Trieste giocano un ruolo determinante nella dispersione degli inquinanti, come dimostrato appunto dai risultati della seconda campagna di
rilevamento dell’NO2: il vento nelle 4 settimane di esposizione ha superato anche i 15 m/sec (vento forte). Tuttavia, non confidando troppo su bora, borino e refoli vari è fondamentale considerare i limiti più rigorosi stabiliti dalle revisioni normative dell’UE e quelli raccomandati dell’OMS. Il superamento diffuso di tali valori indica che l’aria a Trieste non può ancora essere definita del tutto salubre per la salute umana. A differenza dal marzo 2024, quando i costi dei materiali e delle analisi sono stati sostenuti interamente da Legambiente Trieste, nella campagna invernale (novembre-dicembre, esposizione di 30 giorni) i costi sono stati in gran parte coperti da un contributo volontario dei soci/e e cittadini/e che
hanno esposto i radielli presso le loro abitazioni. A questi si sono aggiunti diversi Istituti scolastici, a cui il radiello è stato donato da Legambiente. Ciò conferma il forte interesse dei nostri concittadini ad essere informati non solo sui valori medi dell’area urbana, forniti dalle istituzioni, ma anche sulle condizioni puntuali della presenza di inquinanti nell’aria in cui vivono.

Per il futuro, anche in considerazione delle adesioni ricevute, Legambiente Trieste intende riproporre una ulteriore campagna da effettuare nel periodo estivo. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di raggiungere gli obiettivi fissati dall’UE per il 2030. Da questo punto di vista è essenziale elaborare una road-map concreta e adottare politiche efficaci per ridurre le emissioni di NO2 e degli altri inquinanti atmosferici. Solo con uno sforzo collettivo sarà possibile garantire una qualità dell’aria migliore e tutelare la salute di tutti.

Per ulteriori informazioni: Circolo Verdeazzurro Legambiente Trieste, email:

info@legambientetrieste.it

Comunicato stampa seconda campagna NO2