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“Fast Fashion? Rallenta!” | Mostra Villesse | 20-23 Febbraio 2025

“Fast Fashion? Rallenta!” | Mostra Villesse | 20-23 Febbraio 2025

M’illumino di meno 2025 a Villesse!
Presentazione Legambiente Gorizia e Mostra al Palazzo Ghersiach “Fast Fashion? Rallenta!”

Il 16 Febbraio 2025 Legambiente Gorizia APS ha partecipato all’iniziativa del Comune di Villesse (Gorizia) in occasione della Giornata nazionale (e transfrontaliera) del risparmio energetico e degli stili di vita “M’illumino di meno”, lanciata vent’anni fa dalla trasmissione radiofonica di Rai 2 “Caterpillar” per dare seguito con un piccolo segno concreto all’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto contro il surriscaldamento globale e in seguito ufficializzata dal Parlamento italiano.

La presidente di Legambiente Gorizia APS ha fatto una presentazione dei problemi causati dall’industria tessile, in particolare da quando si è fatto ricorso alle fibre sintetiche (derivate dal petrolio) e artificiali (derivate da vegetali diversi da cotone, canapa e lino) e negli ultimi decenni, dall’enorme diffusione del fenomeno della “fast fashion” (moda veloce, usa e getta). Infatti, in seguito alla liberalizzazione del commercio mondiale con conseguente globalizzazione, si è assistito alla “invasione” dei mercati dei paesi più sviluppati (occidentali) con merci a bassissimo costo e spesso di pessima qualità provenienti dai paesi meno sviluppati (in via di sviluppo). Sono stati i consumatori stessi a decretare la fine, negli anni ‘90, degli Accordi Multifibre, stipulati a metà degli anni ‘70 del Novecento per cercare di contenere l’afflusso sui mercati di grandi quantità di prodotti a basso costo. Con l’inizio del nuovo secolo si è assistito quindi a questa “invasione”, soprattutto di capi di abbigliamento in fibre sintetiche, che vengono acquistati, indossati e scartati a ritmo vertiginoso. Solo circa l’un percento di tali capi viene destinato al riuso; la stragrande maggioranza si trasforma in rifiuto, quasi sempre trasportato illegalmente verso i Paesi del Sud del Mondo, dove finisce in discariche a cielo aperto creando grossissimi problemi ambientali, e quindi per la salute, e il fenomeno del cosiddetto “waste colonialism” (colonialismo dei rifiuti).

Spesso i capi di abbigliamento a basso costo provocano anche problemi di natura sociale nei paesi di produzione (i lavoratori coinvolti devono sottostare a condizioni capestro, nocive per la loro salute e per l’ambiente circostante i laboratori di produzione, per non parlare degli incidenti mortali). Anche la salute di chi li indossa viene spesso messa in pericolo, provocando reazioni allergiche, causate soprattutto dai coloranti di sintesi.

Il ruolo di Legambiente è stato quello di informare il pubblico in merito ai problemi causati dalla “fast fashion” e suggerire alcuni comportamenti virtuosi per cercare di porvi rimedio: fare attenzione alla qualità dei prodotti che si acquistano, (verificando le etichette e cercando il marchio “ecolabel”), possibilmente in minor quantità, e una volta arrivati al momento di scartarli, farlo in modo corretto. Infatti da quest’anno anche i tessili sono considerati “rifiuti” e vanno smaltiti di conseguenza, cosa non sempre resa possibile o agevole dalle aziende preposte allo smaltimento, anche per la difficoltà obiettiva di tale pratica. Negli anni scorsi non solo l’Italia ma tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea sono stati sottoposti ad una procedura d’infrazione. Si spera che ciò possa indurre i governi a “mettersi in regola” per non dover pagare multe onerose. Si è anche ricordato che esiste la possibilità di organizzare degli “swap party” durante i quali procedere a scambi di capi di abbigliamento o della consegna ad aziende specializzate nel riutilizzo delle fibre.

A seguire è stata inaugurata e visitata la mostra “Fast fashion? Rallenta!” organizzata a cura dell’assessora Arianna Tolloi, con il coadiuvo del vicesindaco Laura Maria Weffort e della bibliotecaria Miryam Varoni, e allestita con tutti gli elaborati realizzati durante i laboratori proposti nelle prime settimane di febbraio a vari gruppi di persone di diverse fasce d’età: per i più piccoli in Biblioteca sono state proposte delle letture e un laboratorio di riuso creativo di vecchi indumenti; ai ragazzi più grandi del gruppo parrocchiale è stato affidato il compito di realizzare un’esposizione fotografica relativa agli impatti della “fast fashion” a partire dal documentario di Monica Maggioni e possibili comportamenti virtuosi; mentre il gruppo “Lavori in corso”, costituito da concittadine diversamente giovani, ha realizzato ed esposto una collezione di manufatti, ognuno corredato dalla propria personalissima storia. Inoltre sono esposte alcune opere di artisti locali con soggetti di animali realizzate tramite il recupero di tessuti e materiali di scarto.

La mostra sarà visitabile presso la sala mostre di palazzo Ghersiach di Villesse dal 20 al 23 febbraio dalle 9:30 alle 12:00.